Apple starebbe attuando un giro di vite sulle app non più aggiornate da tempo. A riferirlo è il sito The Verge spiegando che alcuni sviluppatori hanno ricevuto una mail da Apple per avvertirli che app “non aggiornate da parecchio tempo” verranno rimosse, dando loro 30 giorni di tempo per aggiornarle.
Alcuni sviluppatori lamentano il comportamento di Apple spiegando di non comprendere perché dovrebbero aggiornare app che funzionano perfettamente. È il caso, ad esempio di Robert Kabwe di Protopop Game, a cui Apple ha inviato la mail per riferire che la sua app verrà rimossa perché non aggiornata da marzo 2019.
Kosta Eleftheriou, sviluppatore di FlickType per Apple Watch, ha riferito che Apple ha eliminato una sua app particolarmente utile per gli ipovedenti, anche in questo caso indicando come motivazione il fatto che non viene aggiornata da due anni. Altre lamentele simili riguardano tanti altri sviluppatori.
In una sezione del sito Apple dedicato agli sviluppatori si legge di “miglioramenti” all’App Store spiegando che Cupertino sta implementando “un processo continuo di valutazione delle app che non funziona più come previsto”, spiegando che precedenti linee-guida non sono più valide.
Anche nel 2016 Apple aveva fatto sapere che avrebbe eliminato app non aggiornate da tempo e anche allora erano stati dati 30 giorni di tempo agli sviluppatori per presentare versioni aggiornate. Non è chiaro se la necessità di aggiornare le app periodicamente è una regola che esisteva da prima o se si tratta di operazioni di verifica periodica, per spazzare periodicamente app potenzialmente obsolete.
I detrattori di questo modo di agire di Apple riferiscono che le app mobile dovrebbero rimanere a disposizione, indipendentemente da quanto queste siano vecchie, alla stregua dei vecchi giochi che rimangono utilizzabili sulle console. Altri spiegano che si tratta di policy eccessivamente rigide e vedono la mossa come una assenza di rispetto nei confronti degli sviluppatori indipendenti.
All’inizio di questo mese, Google ha attuato una mossa simile per il Play Store, facendo sapere che nasconderà le app più vecchie: entro e non oltre il 1° novembre 2022 tutti gli sviluppatori dovranno indicare per le loro applicazioni Android uno o più API supportate che non siano vecchi più di due anni. Sia nel caso di Apple, sia nel caso di Google si tratta probabilmente di misure necessarie anche per fare in modo che i software siano compilati tenendo conto delle ultime caratteristiche in termini di privacy e sicurezza.