Gli appassionati sanno che Apple cerca sempre di creare il miglior dispositivo: grazie alle interviste rilasciate da due dirigenti top di Cupertino per il lancio dei nuovi iPad Pro e iMac con processore Apple Silicon M1 è possibile comprendere meglio la filosofia di Apple di andare sempre oltre i limiti, per fare in modo che utenti e sviluppatori possano scegliere il meglio per le proprie esigenze.
Greg Joswiak, Senior Vice President Worldwide Marketing di Apple, e John Ternus, Senior Vice President Hardware Engineering, spiegano ai microfoni di Tech Crunch le ragioni che hanno portato al notevole balzo in avanti delle specifiche hardware e funzionali del nuovo iPad Pro di quinta generazione, il primo con processore Apple M1 e, per il modello da 12,9” anche il primo con schermo mini LED che Cupertino ha battezzato Liquid Retina XDR.
«Siamo orgogliosi del fatto che lavoriamo davvero, davvero, davvero duramente per avere i migliori prodotti nelle rispettive categorie» dichiara Joswiak precisando «Il Mac è il miglior personal computer…La soddisfazione del cliente indicherebbe che è così, da molto tempo».
«Contrariamente a quanto credono alcune persone, non pensiamo mai a cosa non dovremmo fare su un iPad perché non vogliamo invadere il Mac o viceversa» dichiara Ternus. «Il nostro obiettivo è: qual è il modo migliore? Qual è il miglior iPad che possiamo realizzare, quali sono i migliori Mac che possiamo realizzare». È l’utente a scegliere di lavorare solo su Mac o solo con iPad oppure con entrambi, in base alle proprie esigenze.
Sul perché Apple abbia deciso di implementare su iPad Pro lo stesso processore impiegato nei Mac, Joswiak osserva che Apple, spingendo sempre oltre i limiti, crea nuovi spazi che utenti e sviluppatori vanno a riempire, portando come esempio il lancio del primo iPad Pro che non poteva contare sulla presenza di app professionali per tablet.
«Non c’erano app creative che potessero utilizzarlo immediatamente. Ma ora ce ne sono così tante che non puoi più contarle» dichiara Joswiak illustrando come funziona la strategia di Apple «Poiché abbiamo creato quella capacità, abbiamo creato quelle prestazioni – e, tra l’altro, ne abbiamo venduti un numero piuttosto elevato – che è una buona combinazione per gli sviluppatori, che poi arrivano e dicono, posso trarne vantaggio. Ci sono abbastanza clienti qui e ci sono prestazioni sufficienti».
Infine Ternus porta come esempio la funzione Center Stage, in italiano inquadratura automatica che permette alla fotocamera frontale di iPad Pro 2021 di mettere sempre in primo piano la persona che parla, oltre che di allargare l’inquadratura quando un’altra persona viene ripresa, o di ridurre l’inquadratura quando una persona si allontana dalla videochiamata. In questo caso Apple spinge oltre i limiti la combinazione tra hardware e software per offrire eleganza e facilità d’uso.
«Questo è uno degli esempi di alcune delle nostre cose preferite da fare a causa del modo in cui unisce l’hardware e il software in modo corretto » dichiara Ternus. Il dirigente spiega che questa funzione è resa possibile non solo dalla nuova fotocamera frontale ultra grandangolare, ma anche dal processore M1 e dagli algoritmi per il rilevamento della persona che gestiscono anche panoramica e zoom.
Ma non solo: Ternus evidenzia che nel trarre il massimo dalla collaborazione tra hardware e software, rientra anche una scelta relativa al gusto «Come facciamo a creare qualcosa che sia piacevole, che non si muova troppo velocemente e non si muova troppo lentamente. Ci sono un sacco di persone creative e di talento che si uniscono e cercano di trovare la cosa che lo renda in stile Apple».
Tutte le novità presentate da Apple nell’evento Spring Loaded del 20 aprile sono riassunte in questo articolo di macitynet.