Apple indagata dal Fisco in Francia: Apple Francia ha ricevuto un avviso di accertamento tributario per contestazioni che riguardano gli anni dal 2011 al 2013. L’Agenzia delle Entrate d’Oltralpe, secondo il quotidiano Le Parisien, vuole capire perché la Mela ha pagato solo 7 milioni di euro di imposte, nonostante le vendite record vantate anche in Francia. Si tratta dell’ennesima verifica sui meccanismi di ottimizzazione fiscale che varie aziende hi-tech riescono a sfruttare. Similarmente a quanto avviene in Italia, Apple in Francia ha attivato due società che forniscono servizi alle società irlandesi, responsabili della commercializzazione dei prodotti in Europa, convogliando i profitti del mercato europeo nella giurisdizione di paesi con aliquote fiscali molto basse.
Anche in Italia, dai bilanci si evince che nel 2013 Apple Italia e Apple Retail Italia nel nostro paese hanno pagato all’Agenzia delle entrate rispettivamente “solo” 4,8 e 3,1 milioni di euro, numeri certamente bassi rispetto al fatturato che nel nostro paese ammontava a circa 300 milioni di euro.
A marzo di quest’anno la Procura di Milano ha chiuso le indagini su due dirigenti di Apple Italia e un cittadino irlandese accusati di omessa dichiarazione dei redditi in relazione alla presunta maxi evasione fiscale dal 2008 al 2013. L’iniziale ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta è stata modificata in omessa dichiarazione. Secondo le accuse Apple avrebbe evaso circa 879 milioni di euro non versando l’Ires (l’imposta sul reddito) per cinque anni, dal 2008 al 2013, con profitti contabilizzati dall’irlandese Apple Sales International approfittando della legislazione favorevole dal punto di vista fiscale in Irlanda. Il sistema è lo stesso seguito da altri giganti dell’hi-tech, Amazon e Google comprese (anche per queste sono in corso inchieste in Europa) con i profitti contabilizzati in Irlanda, Paese dove la pressione fiscale è più favorevole.
