Per insegnare programmazione e app design agli studenti di colore Apple incrementerà la propria partnership con college e scuole che storicamente sono maggiormente frequentati dalla comunità nera. Un progetto, come altri promossi da Cupertino in queste settimane, per andare avanti con il sostegno degli studenti di colore, ma anche per promuovere l’uguaglianza tra le etnie e contrastare le discriminazioni delle minoranze.
Lo ha annunciato Cupertino oggi: agli hub tecnologici già presenti in alcune regioni, saranno aggiunti altri dieci centri per il coding, che diventeranno dei riferimenti per le scuole e le comunità.
Complessivamente saranno 24 le sedi coinvolte, 21 delle quali sono relative a comprensivi scolastici frequentati in maggioranza dalle minoranze etniche. Alla fine di luglio 2020, inoltre, gli educatori di queste strutture faranno parte del gruppo di circa 500 tra insegnanti e coordinatori di comunità che parteciperanno alla Virtual Education Initiative Coding Academy di Apple.
Questo impegno di Apple nei confronti della comunità nera, fa parte dello sforzo della Community Education Initiative di Apple, un’iniziativa per offrire ai giovani gli strumenti per sviluppare la creatività attraverso il coding.
Contemporaneamente, il progetto è un tassello importante della nuova iniziativa di Cupertino sull’uguaglianza e la giustizia razziale focalizzata sul contrasto dei limiti imposti dal sistema e sulla promozione dell’uguaglianza e dell’educazione per tutti.
Lisa Jackson, vice presidente di Apple per ambiente, politica e iniziative sociali, ha spiegato che “Apple si impegna a collaborare con le comunità di colore per promuovere l’uguaglianza educativa”. Quest’iniziativa, in particolare, rappresenta “un altro passo per aiutare gli studenti di colore nella realizzazione dei loro sogni”.
Tutte le immagini utilizzate in questo articolo sono di Apple.
Alcune settimane fa Tim Cook ha inviato una lettera ai dipendenti dopo l’omicidio di George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso da un agente a Minneapolis, e le numerose manifestazioni di protesta in tutti gli Stati Uniti, con violenze e saccheggi che hanno costretto – tra le altre cose – anche Apple a chiudere numerosi negozi. L’amministratore delegato della Mela scrive che la protezione per le persone “non è ancora applicata universalmente”, e nella lettera parla di discriminazione e disuguaglianza.
E’ contemporaneo a questo annuncio il divieto di Apple per alcuni termini non politically correct (ne abbiamo già parlato in questo approfondimento di macitynet): Apple ha rimosso i termini tecnici Blacklist e Master Branch per riferimenti razziali, unendosi così a iniziative simili già intraprese da Microsoft, GitHub, Twitter e altri colossi della tecnologia statunitensi.
Le notizie sull’istruzione che incontra la tecnologia si possono trovare in questa sezione di Macitynet