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Apple sorpassa da destra: le 11 novità che vengono dritte dritte da Android

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Innovare è un concetto complesso: difficile da fare, semplice da rifare. I confini sono labili: quand’è che una cosa è innovativa in quanto tale o quand’è che è innovativa quando è stata ripresa e migliorata? E potremmo andare avanti ancora per molto, anche perché il tema è stato dibattuto abbondantemente dalla stampa e nelle aule di tribunale per via di tutte le cause e denunce che si sono inseguite nel corso degli anni ad esempio tra Apple, Samsung, Android (cioè Google) e chissà quanti altri. Non bisogna dimenticare che il software è per sua natura “soft”, morbido, soprattutto nelle sue implementazioni di interfaccia e nel design inteso come il modo in cui funziona.

Tagliamo corto e vediamo cosa succede con questa versione 13 di iOS, perché di novità ce ne sono tante ma alcune, soprattutto per gli utenti Android, hanno il sapore del deja-vu.

La prima e più ovvia, che infatti Apple non ha pubblicizzato più di tanto, è la tastiera con lo swipe. Si scorrono le dita sopra i tasti e il software capisce cosa volevamo scrivere. Se funziona, è geniale, come sanno bene molti utenti Android. Adesso la stessa consapevolezza potrà arrivare anche agli utenti iOS, nonostante poi la soluzione sia possibile già da tempo con tastiere di terze parti inclusa una della stessa Google (che somiglia più a un keylogger che a una tastiera, ma vabbé).

Apple sorpassa da destra: ecco le 11 funzioni che vengono dritte dritte da Android

Batteria, questa sconosciuta: le moderne batterie le ammazzi se le scarichi e ricarichi completamente. Se ne sono accorti per primi i cinesi e nei telefoni provati negli scorsi anni sia OnePlus che Huawei che Oppo che Xiaomi che adesso Realme (e in Cina probabilmente altri seicento marchi analoghi ai “piccoli” spin-off di Xiaomi e Huawei) hanno tutti un sistema smart di ricarica: si arriva all’80% e si ferma là. Se serve la supercarica perché la giornata è molto intensa o si parte per un viaggio, il telefono si carica al 100%. In questo modo la batteria dura molto di più. E Apple? Beh, è una novità fresca fresca del prossimo sistema iOS 13, no?

Mettiamone insieme tre che vengono dritte dritte da altre esperienze: dark mode sul telefono. C’è una vita su Android, anche perché è possibile realizzare delle skin che personalizzano l’interfaccia (a differenza di iOS) e quindi proprio non c’è storia. Idem per il download manager, che messo su Safari sembra l’invenzione del secolo ma non solo c’era già su Android, ma anche su altri browser come iCab Mobile, che costa 1,99 euro e che il vostro cronista ha comprato giusto tre settimane fa, mannaggia! La terza è l’app store sull’orologio: come possono testimoniare gli utenti Android Wear, il Play Store di Google c’è già da tempo (che poi sia praticamente inutile è un altro discorso).

Apple sorpassa da destra: ecco le 11 funzioni che vengono dritte dritte da Android

Veniamo al browser di iPad in modalità “desktop” e non più mobile: i tablet Chrome lo fanno dall’inizio. Era una questione di set di default (già ora è possibile dire a Safari di comportarsi come un browser da scrivania e non da telefonino ovunque).

Qualcuno poi ha avuto un brivido con Look Around, la fantascientifica funzione di Apple che fa vedere le strade come se ci fossi dentro e poi ti sposta come in un film? L’effetto è sicuramente migliore nella implementazione di Apple, se non altro perché usa tecnologie più nuove di oltre dieci anni. Ma se qualcuno sul pianeta non ha mai sentito parlare di Street View di Google è perché vive in una caverna in Afghanistan e difficilmente userà uno smartphone o un computer.

Apple sorpassa da destra: ecco le 11 funzioni che vengono dritte dritte da Android

Riconoscimento della voce dell’utente per HomePod? Già visto con Alexa. Tracciamento del ciclo femminile? Fitbit lo fa già da molte lune. Controllo vocale del Mac (che è una figata perché lo rende accessibile a moltissime persone con disabilità) mai visto prima? Eh no, c’era già su Windows 7 e poi è migliorato man mano.

Non è finita, attenzione. Perché anche in passato Apple non solo ha dato tanto alla causa del progresso tecnologico ma ha anche preso. Forse perché la tecnologia è come il mare, quel che butti torna sempre con gli interessi, chissà. Fatto sta che anche la novità più emozionante per chi usa iPad come se fosse un vero computer alternativo e non integrativo (incluso questo cronista) adora l’idea che ci sia finalmente l’accesso al file system di dispositivi esterni: chiavette di memoria, schede SD, persino HHD e SSD. Bellissimo. Su Android e Chrome però è di serie.

Apple sorpassa da destra: ecco le 11 funzioni che vengono dritte dritte da Android

Quand’è allora che una funzione non nuova è veramente innovativa? Beh, l’esempio è facilissimo e viene direttamente dal keynote della WWDC: Sign In with Apple, la funzionalità che permette – se lo sviluppatore della app e del servizio la implementa (è molto facile farlo) – di registrarsi usando il proprio account Apple anziché crearne uno nuovo.

Mi direte: ma da tempo si può fare con Google, con Facebook, con Twitter. Certo, però qui Apple innova perché ha costruito un meccanismo intelligente e strutturato per preservare la nostra privacy, a differenza degli altri che hanno costruito un meccanismo che mira proprio a distruggere la medesima privacy. Pensa te se non è innovativo questo.

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