Giornata da segnare con il circolino rosso quella di oggi sull’ideale taccuino dell’andamento delle azioni AAPL. I titoli di Apple hanno infatti superato oggi per la prima volta nel corso della loro storia la soglia dei 300 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Il traguardo, per il mercato di Wall Street e per gli investitori, ha solo un valore simbolico. Molto di più, sotto il profilo finanziario, vale l’ennesimo record fissato al Nasdaq (330,20 dollari), ma nonostante questo diversi osservatori stanno commentando la performance evidenziandola come un evento che certifica anche “visivamente” l’incredile e quasi inscalfibile fiducia che il mondo della finanza assegna a Cupertino.
Ricordiamo che Apple è la seconda società a maggiori capitalizzazione tra quelle scambiate sul mercato americano, seconda solo al colosso dell’energia Exxon. Nei mesi scorsi AAPL ha superato e staccato ormai anche piuttosto nettamente Micriosoft (che oggi veleggia intorno ai 240 miliardi di dollari di capitalizzazione) e ha un valore nettamente superiore anche rispetto a Wal-Mart (quinta per capitalizzazione), un gigante della grande distribuzione che per anni è stato anche il maggior datore di lavoro non solo negli Stati Uniti ma anche al mondo con più di un milione di dipendenti.
La crescita delle quotazioni Apple è frutto di una serie di fattori che si intersecano e si intrecciano sostenendosi vicendevolmente: dal primato nel campo dell’innovazione, al business ad alto profitto, da un mercato del marchio in costante espansione al target nel campo della mobilità, considerato uno dei pochi per i quali si può pensare una costante espansione a breve e medio termine, per finire con la fedeltà della clientela e la capacità di gestire in maniera che si potrebbe dire feroce i propri investimenti e i propri interessi nel settore, imponendo le proprie scelte a partner e anche, indirettamente, alla concorrenza.