Apple è velocissima nell’aggiornare iPhone e iPad e a mantenerli competitivi rispetto alla concorrenza. Ma questo purtroppo non avviene con i Mac, la maggior parte dei quali sono proposti identici a listino oggi e sono stati lanciati ormai da troppo tempo.
L’accusa indirizzata a Cupertino è quella di aver trascurato troppo a lungo la gamma Mac. L’acceso articolo pubblicato da The Verge non passerà certo inosservato a Cupertino, ma nemmeno tra i numerosi utenti Mac che ormai conoscono il problema. Pur riconoscendo che, a differenza dei costruttori PC, Apple non è costretta ad aggiornare i propri computer ogni volta che sono lanciati nuovi processori Intel o nuove schede video, il ritardo degli aggiornamenti ormai è diventato insostenibile per molte gamme di prodotto.
L’esempio più eclatante riportato è quello di MacBook Pro 13 non retina, una macchina molto interessante per rapporto prezzo prestazioni quando fu lanciata a giugno del 2012. A oggi, quindi oltre 4 anni dopo, la stessa macchina e la stessa configurazione sono ancora proposti a listino Apple con un prezzo praticamente invariato. In USA al lancio nel 2012 costava 1.199 dollari. Un anno fa Apple ha ridotto il prezzo di 100 dollari, ma l’hardware è rimasto tale e quale: oggi in Italia chi lo compra spende 1.249 euro per un portatile di 4 anni fa.
Le guide acquisto di computer che indicano data di introduzione e tempo trascorso per ogni Mac e PC, sono diventate un lungo elenco di “Non comprare” per gran parte dei Mac. Troppo tempo è passato non solo per MacBook 13, ma anche per MacBook Air, Mac mini, Mac Pro, MacBook Pro Retina. L’anzianità dei Mac risulta pià pericolosa per gli utenti meno esperti che potrebbero finire con l’acquistare ora un computer prossimo all’upgrade o al rinnovo completo.
Nel lungo e accorato articolo vengono elencati tra gli utenti Mac adirati in primis quelli professionali. Questi necessitano di prestazioni elevate e di macchine top per il proprio lavoro. Tra i delusi delle strategie hardware Mac di Apple viene indicato anche Palmer Luckey, confondatore e Ceo di Oculus, che ha dichiarato di essere disposto a introdurre la compatibilità Oculus Rift sulla Mela ma “quando Apple farà un buon computer”. La frase suscitò molto scalpore quando fu pronunciata poco prima del lancio del visore VR.
La questione hardware Mac è particolarmente sentita dagli appassionati di gaming che devono accontentarsi di schede video integrate o alleggerite in versione mobile, invece delle GPU a piena potenza dei desktop PC. Senza considerare che le opzioni Mac con GPU dedicate spesso sono disponibili solo a prezzi da workstation professionali, sia desktop che mobile.
Infine la sempre crescente limitazione degli upgrade fai-da-te. In questo caso l’esempio lampante è Mac mini che oltre ad aver abbandonato i processori quad core per impiegare solo i meno prestanti dual core, non permette più si espandere la RAM.
Sarà interessante osservare se Cupertino abbandonerà per una volta la storica riservatezza per rispondere alle lamentele. Più probabilmente dovremo attendere la fine dell’estate e le novità attese da settembre in poi. All’orizzonte non si sono solo iPhone e iPad ma anche una lunga lista di Mac che aspettano con ansia un refresh consistente.