Come Re Mida trasformava in oro quel che toccava, Apple, attualmente in difficoltà per il trend al ribasso delle vendite degli iPhone, farà lo stesso con gli smartphone con Ai: una società di ricerca prevede non solo vendite al rialzo ma un’altra trasformazione di settore.
Come già successo in passato per diverse tecnologie prima introdotte da altri, anche in questo caso l’ingresso di Apple nei terminali con AI contribuirà a definire funzioni e servizi, facendo diventare un fattore di crescita per l’industria. Questo anche se naturalmente tutto resta in mano al mercato e quindi agli utenti che non si sa ancora come risponderanno effettivamente.
La previsione è di Counterpoint Research che stima per il 2024 un incremento dell’11% nelle spedizioni di smartphone con funzionalità di AI generativa (GenAI), numeri che arriveranno al 43% nel 2027, superando le 550 milioni di unità entro il 2027 grazie alla popolarità che verra loro data dai prodotti Apple.
La variante verde alpino della gamma iPhone 13.Questi dati sono riportati in un report in arrivo intitolato “GenAI Smartphone Shipments and Insights”. Secondo il gruppo di ricerca, la base installata di smartphone che offrirà funzionalità GenAI arriverà a superare il miliardo di unità nel 2027, stime più alte rispetto a quelle che erano state formulate a dicembre 2023.
Counterpoint Research secondo una complessa definizione, classifica come smartphone con GenAI un «Dispositivo mobile che sfrutta algoritmi di apprendimento profondo per eseguire compiti “contestualmente consapevoli”, dispositivi con capacità multimodali in grado di elaborare testi, immagini, voce e altri input, e produrre output sulla base di modelli appresi da vasti set di dati».
Counterpoint prevede che le specifiche hardware di questi dispositivi evolveranno probabilmente di conseguenza con l’avanzare della tecnologia, e sottolinea che gli smartphone attuali in grado di poter gestire adeguatamente AI avanzate, devono integrare hardware avanzato.
“A parte Samsung, l’anticipato ingresso di Apple in questo ambito contribuirà a far crescere ulteriormente il settore”, riferisce Tarun Pathak, Research Director di Counterpoint. “Con l‘ingresso di Apple, prevediamo che AI diventerà immediatamente una funzionalità irrinunciabile in tutti gli smartphone di fascia media e alta, a partire dal 2025″. E ancora: “La vera discriminante la faranno casi d’uso con i consumatori che stanno ancora valutando il potenziale impatto di AI nei futuri dispositivi”.
In termini pratici quel che Counterpoint ci vuole dire è che i produttori si lanceranno a capofitto nel settore degli smartphone con Ai ma tutto resta nelle mani dei consumatori finali. Non è ancora infatti del tutto chiaro se quel che si sta cercando di fare possa interessare davvero i clienti.
Molto, se non tutto lo faranno le funzioni e gli orizzonti che dischiuderanno, o se si tratterà di un esercizio tecnologico di difficile approccio. In Passato Apple è stata in grado, pur arrivando dopo in tanti ambiti, di fare molto meglio proprio offrendo un modo nuovo e più vicino alla quotidianità, di sfruttare quel che altri avevano già inventato.
Ricordiamo che Apple sta per lanciare un vero assalto, hardware e software al’AI. È in arrivo uno sciame di processori con funzioni di intelligenza artificiale integrata, che manderanno anticipatamente in pensione l’attuale generazione dei chip M3, alleanze strategiche e un sistema operativo fondato sul bisogno di supportare tutto questo.
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