Provate a immaginare lo scenario. Apple usa Intel. E oggi le recensioni dei MacBook Pro e MacBook Air riguardano computer con processori i5 e i7. Estate, luglio, temperature infernali. E i processori di Intel si sciolgono letteralmente. Le batterie durano pochissimo se si aprono più di tre tab di Chrome.
Oppure, altro scenario: Apple usa Intel. E l’approvvigionamento di chip si ferma. Nuovi modelli non ce ne sono. Le schede grafiche costano carissime perché vengono usate da chi fa il minatore di BitCoin e simili.
Sembrano storie di fantascienza, vero? Eppure questo sarebbe il mondo per Apple se fosse rimasta nel recinto di Intel. Se avesse mantenuto l’architettura x86. Senza contare i problemi di insicurezza nella progettazione dei chip, i limiti di calcolo, l’impossibilità di gestire la parte di intelligenza artificiale, la dimensione “enorme” delle schede madri rispetto alla snellezza dei SOC.
La rivoluzione Apple Silicon
Forse passerà alla storia per altri motivi, ma sicuramente noi lo ricorderemo per questo. Tim Cook è stato l’uomo della migrazione da Intel ad Apple Silicon. E la migrazione è stata la salvezza. Molto meglio di un altro Egitto.
I chip Apple Silicon sono riusciti a paralizzare e prendere di sorpresa il mondo. Apple è riuscita a tirar fuori dal cilindro la sua soluzione che ha risolto perfettamente tutti i problemi dei Mac precedenti e ha portato i computer Apple a un nuovo livello. Non c’è da stupirsi. I nuovi Mac con Apple Silicon offrono una potenza significativamente maggiore e un consumo energetico inferiore, rendendoli più efficienti e offrendo una maggiore durata della batteria.
Lo sappiamo, ma in realtà non ce ne rendiamo conto.
Qualche peccato veniale
Naturalmente, anche questi chip hanno i loro difetti. Poiché Apple ha puntato su un’architettura diversa, si affida anche alla capacità degli sviluppatori di ottimizzare le loro creazioni per la nuova piattaforma. Naturalmente non sono obbligati a farlo. È qui che entra in gioco Rosetta 2, uno strumento nativo per tradurre le applicazioni macOS (Intel) in modo che possano essere eseguite sulle macchine più recenti.
Tale traduzione, tuttavia, richiede comprensibilmente una certa potenza, memoria e può teoricamente limitare le risorse dell’intero dispositivo. Allo stesso modo, abbiamo perso la possibilità di installare Windows utilizzando Boot Camp in modo nativo. Sono i limiti, insomma, del nuovo mondo.
L’alternativa era tremenda
I Mac con Apple Silicon ci accompagnano dalla fine del 2020 e, come continua a dimostrare, Apple ha fatto centro.
L’importanza di Apple Silicon è fondamentale. Se guardiamo al quadro generale, scopriamo che i chip su misura progettati da Apple non sono stati solo un successo, ma probabilmente hanno avuto un ruolo molto più importante. Hanno praticamente salvato il mondo dei computer Apple. Le generazioni precedenti, dotate di processore Intel, hanno dovuto affrontare molti problemi fastidiosi, soprattutto con i computer portatili.
Come si fanno i computer
Che sia stato Jony Ive, l’evoluzione inevitabile del mercato o semplicemente un caso, comunque i computer portatili, sui quali Apple ha scommesso quando ancora tutto il mondo era legato al computer fisso, sono passati da essere bestioni da 6 Kg a sottilette da 1,2 Kg. E poiché il corpo diventata troppo sottile, non riusciva a dissipare il calore in modo affidabile, e i dispositivi soffrivano di surriscaldamento.
In questo caso, il processore Intel si surriscaldava rapidamente e si verificava il cosiddetto thermal throttling, in cui la CPU limita automaticamente la sua potenza per evitare questa situazione. In pratica, quindi, i Mac hanno subito notevoli cali di prestazioni e un surriscaldamento continuo. Da questo punto di vista, i chip Apple Silicon sono stati una salvezza: grazie alla loro efficienza energetica, non generano tanto calore e possono funzionare in modo ottimale. Sono stati cioè progettati non solo per essere integrati con il sistema operativo e le app del mondo Apple, ma anche con il suo modello di design.
Il dividendo dell’innovazione coraggiosa
C’è un significato più profondo in tutto questo. Negli ultimi tempi le vendite di computer, portatili e Chromebook sono in netto calo. Gli esperti attribuiscono la colpa principalmente all’invasione russa dell’Ucraina, all’inflazione globale e ad altri fattori che hanno fatto crollare le vendite a livello globale, raggiungendo le cifre peggiori degli ultimi anni. Praticamente tutti i produttori più famosi hanno registrato un calo su base annua. HP è il peggiore. Ha perso il 27,5% su base annua, Acer il 18,7% e Lenovo il 12,5%.
Tuttavia, il calo è evidente anche per altre aziende e, nel complesso, l’intero mercato ha registrato un calo del 12,6% su base annua. Come già detto, tutti i produttori di PC, laptop e dispositivi simili stanno registrando un calo, tranne Apple. Solo Apple, unica azienda in assoluto, ha registrato un aumento del 9,3% su base annua, che secondo gli esperti è dovuto ai suoi chip Apple Silicon.
Il futuro di Apple sono i servizi? Mica tanto
Niente è perfetto. Neanche Apple Silicon. I processori M1 ed M2 hanno sicuramente dei difetti e alcuni utenti li escludano completamente perché non sono adatti ai loro usi. Ma per la maggior parte dei consumatori e di chi lavora sono il meglio che si possa ottenere ora. Al punto che le recensioni nel mondo PC, che da qualche anno avevano preso in considerazione anche i Mac come prodotti alternativi, adesso li escludono nuovamente. I processori di Apple sono infatti talmente avanti da essere imbarazzanti per qualsiasi Pc equivalente.
Perché paragonare un MacBook a un HP? Oppure, perché prendere in considerazione l’hardware Apple? Per una cifra non bassa (perché Apple ha un prezzo premium chiarissimo), è possibile ottenere un computer o un portatile che offre una velocità e un’efficienza di prim’ordine e che in genere funziona come ci si aspetta. Apple si è salvata dall’attuale crisi globale con l’avvento dei suoi chip e, a sua volta, può trarne profitto.
E domani?
Apple si è posta un obiettivo ambizioso. Sebbene l’azienda sia riuscita a stupire la maggior parte delle persone con la sua prima generazione di chip Apple Silicon, la domanda è se riuscirà a mantenere questo successo. Abbiamo già i primi due MacBook (l’Air e il Pro da 13″ ridisegnati) con il nuovo chip M2, che porta diversi miglioramenti interessanti e maggiori prestazioni rispetto al suo predecessore.
Abbiamo la fine della transizione in vista, con il probabile arrivo di una nuova generazione di chip Pro e Max e forse anche Ultra. Dopo il big bang degli M1 adesso i miglioramento sono sicuramente incrementali, non c’è una rivoluzione all’anno. Questo l’abbiamo capito. Ma M2, come abbiamo visto e soprattutto MacBook Air M2 nelle nostre prove, è comunque un notevolissimo prodotto. Insomma, non saremmo così pessimisti per quanto riguarda il futuro.
Provate a immaginare il contrario: provate a pensare come sarebbe la vita con un MacBook Air con Intel i3, con la potenza di un MacBook 12 e il limite termico/di potenza di quella macchina. E vi torna subito il sorriso.