La presunta censura dell’App Store in Russia e Hong Kong attacca i diritti fondamentali degli utenti Apple di tutto il mondo: è quanto sostiene il gruppo di attivisti Great Fire, lo stesso che aveva già accusato Apple di censurare i contenuti LGBTQ+ sull’App Store per “placare” i vari governi nel mondo.
L’accusa
Questa volta gli attivisti dicono che «i diritti fondamentali di milioni [di persone] sono influenzati quando Apple fa affari coi regimi autoritari» e attraverso un rapporto denominato AppleCensorship descrivono nel dettaglio quel che farebbe l’azienda in tal senso: ad esempio, segnalando un elenco di applicazioni come quelle di VPN che sono state rimosse dal suo App Store in Russia. Polemizza Benjamin Ismail, direttore del progetto:
In nome del profitto, Apple censura milioni di utenti che provengono da tutti i ceti sociali: dagli attivisti ai personaggi politici, fino ai membri di minoranze vulnerabili come la comunità LGBTQ+ in Russia o minoranze religiose ed etniche in Cina.
Le politiche di cura dei contenuti di Apple rappresentano una negazione dei principi e dei valori dichiarati dall’azienda e mostrano una mancanza di rispetto per la privacy e la protezione dei diritti degli utenti: in Russia, Apple ha abilitato la censura delle comunità vulnerabili e al contempo ha promosso app utilizzate dal governo per scopi di sorveglianza.
Non è la prima volta
Già in passato Apple era stata accusata di ostacolare le proteste a Hong Kong rifiutandosi di pubblicare un’app per votare e, insieme a Google, ha anche rimosso un’app dell’opposizione dai loro negozi di app in Russia.
Anche le autorità di regolamentazione del paese si sono lamentate ad esempio della rimozione dell’app di social media VKontakte; allo stesso tempo, in risposta alla guerra in Ucraina, Apple ha anche bloccato tutte le vendite nella regione. È infine di pochi giorni fa la notizia di alcune trattative in corso che dovrebbe portare alla chiusura degli uffici Apple in Russia.