Apple sta cercando di opporsi a una proposta della città di Cupertino che prevede di tassare le aziende in base al numero di dipendenti. In una lettera inviata al consiglio comunale, la Mela ha evidenziato gli investimenti dell’azienda che hanno arricchito l’economia di Cupertino ma anche gli sforzi per risolvere alcuni dei problemi più sentiti dalla comunità, come per esempio per la riduzione del traffico.
Kristina Raspe, vice presidente di Apple, in una lettera riportata da SFGate evidenzia gli investimenti in loco della società, incluse migliorie ai marciapiedi e ai passaggi pedonali, garantendo l’impegno che l’azienda continuerà a lavorare con Cupertino e altri partner regionali per migliorare i trasporti. La lettera, come detto sopra, è arrivata alla viglia del voto del consiglio con il quale si deciderà di tassare i grandi datori di lavoro in base al numero dei dipendenti. Quanto incassato, dovrebbe essere sfruttato per iniziative quali la riduzione del traffico stradale.
La Città di Cupertino prevede di raccogliere con il sistema fino a 10 milioni di dollari; uno dei meccanismi presi in considerazione prevede oneri fino a 425 dollari per dipendente per le aziende con almeno 5000 dipendenti. Apple è il maggiore datore di lavoro della città. Il suo nuovo campus, Apple Park, può ospitare 13.000 dipendenti.
A questo proposito nella lettera di Apple si legge «Quando dovevamo decidere dove costruire il nuovo quartier generale, avevamo varie scelte ma abbiamo lavorato sodo per ottenere terreno sufficiente a costruire il nuovo campus a Cupertino». Raspe evidenzia che oltre il 25% della forza lavoro in Apple usa «mezzi di trasporti alternativi», un preciso impegno dell’azienda per contribuire alla riduzione del traffico a Cupertino.
Tra i fautori dell’iniziativa c’è il consigliere comunale Barry Chang, che già nel 2017, all’epoca sindaco della città, spingeva per ottenere 1.000 dollari per dipendente dalle grandi aziende, obiettivo che è stato fermamente avversato e in definitiva non portato a termine. Chang evidenzia che gli impegni di Apple rappresentano un passo avanti ma a suo dire non sono abbastanza. «È un bene che Apple sia disposta a collaborare, ma non specifica (sufficienti) dettagli».
La proposta della Città di Cupertino non è nuova e già a maggio di quest’anno aveva cominciato a fare discutere. David Brandt, amministratore del consiglio comunale di Cupertino, aveva spiegato al San Francisco Chronicle che la città stava prendendo spunto da tasse di questo tipo in discussione a Mountain View, dove ha sede il quartier generale di Google, e altre tassazioni simili previste a Seattle, sede di Amazon.
Quanto in discussione nel Consiglio Comunale di Seattle ha già fatto scattare l’allarme all’interno di Amazon: all’inizio del mese il colosso delle vendite ha annunciato che sta valutando la possibilità di interrompere la costruzione di un nuovo edificio che stava progettando e che riconsidererà l’idea di occuparne un altro attualmente in costruzione, mettendo a rischio 7 mila nuovi posti di lavoro.
La tassazione per dipendente non piace a tutti. «Benché ad alcuni possa sembrare giusto» ha spiegato Jim Wunderman, dell’associazione politico-economica Bay Area Council, «Queste imposte contribuiranno a lungo termine a indebolire la competitività e la nostra regione a livello economico».
Attualmente Apple versa ogni anno circa 13 milioni di dollari in tasse alla città di Cupertino, una buona percentuale del budget cittadino.