Apple ha deciso di ricorrere all’appello per la sentenza di settembre che ha visto la Mela impegnata contro Epic Games, demolendo molte delle tesi accusatorie dello sviluppatore di Fortnite.
Apple ha presentato l’appello press il tribunale distrettuale per il Distretto Nord della California. L’obiettivo è ribaltare alcune conclusioni della precedente sentenza che ha imposto con un’ingiunzione permanente (che dovrebbe entrare in vigore il 9 dicembre) che Apple non può vietare agli sviluppatori di includere nelle app di questi ultimi pulsanti, collegamenti esterni o altri sistemi che indirizzano gli utenti verso meccanismi di acquisto esterni all’App Store. In sostanza gli sviluppatori di app per iOS possono indirizzare gli utenti verso sistemi di pagamento in-app alternativi (es. via browser) scavalcando anche del tutto l’App Store.
Finora Apple ha sempre vietato agli sviluppatori di offrire sistemi di pagamento alternativi e anche di menzionare all’interno delle App tale possibilità, anche perché in questo modo non avrebbe possibilità di riscuotere le commissioni che ricava per gli acquisti in-app.
Apple ha chiesto alla Corte di sospendere l’ingiunzione, fino a quando gli appelli presentati sia da Apple, sia da Epic, non verranno risolti.
Nella sentenza di settembre, la giudice Rogers aveva respinto la tesi “monopolistica” di Epic, evidenziando tuttavia che Apple avrebbe posto in essere alcune pratiche anticoncorrenziali, soffocando scelte dei consumatori. Alla Casa di Cupertino sono stati dati 90 giorni di tempo per attuare dei cambiamenti, ma ora Apple ha chiesto di attendere la conclusione dei ricorsi (anche Epic, lo ricordiamo, si è appellata contro la sentenza del processo) prima di effettuare modifiche all’App Store.
Secondo Apple, apportare cambiamenti alle attuali regole potrebbe “sconvolgere l’attento equilibrio tra sviluppatori e consumatori offerto dall’App Store”, con conseguente danno irreparabile per Apple e i clienti. La Mela riferisce ancora che la sospensione serve a salvaguardare la piattaforma mentre lavora su “complesse e in rapida evoluzione questioni tecnologiche ed economiche che qualsiasi revisione delle linee-guida implicherebbe”.
Come ulteriore motivo del ricorso, la Mela riferisce anche che Epic Games avrebbe a malapena preso in considerazione pratiche monopolistiche nel corso del precedente procedimento, senza presentare alcuna prova di danni dalle regole dell’App Store. Apple riferisce ancora di stare lavorando per “migliorare il flusso di informazioni” senza incidere sul consumatore e che cambiamenti previsti potrebbero eliminare del tutto la necessità dell’ingiunzione permanente.
Tutti gli sviluppi della vicenda sono disponibili da questa pagina.