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Apple blinda i processori con Secure Storage di seconda generazione

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Raramente i costruttori apportano modifiche ai processori in produzione, ma questo è stato effettuato da Apple già a partire dall’autunno del 2020, quando in diversi dei processori di Cupertino è stato implementato Secure Storage di seconda generazione. Si tratta di una componente che fa parte di Secure Enclave, il coprocessore che ospita i dati più importanti e sensibili degli utenti, inclusi i dati biometrici rilevati con Touch ID e Face ID. Sia Secure Storage che Secure Enclave fanno parte del processore principale.

Non si sono stati annunci ufficiali da parte della multinazionale di Cupertino: Apple indica che Secure Storage di seconda generazione è già implementato nei processori Apple A12, A13 degli iPhone, oltre che nei processori S4 e S5 degli Apple Watch a partire dall’autunno del 2020, precisandolo all’interno di una pagina di supporto scoperta dall’utente twitter Andrew Pantyukhin.

Non essendoci un comunicato ufficiale, mentre alcuni riferimenti nelle pagine di supporto non chiariscono esattamente se e in quali chip è implementata la nuova componente e a partire da quale data, risulta al momento difficile stabilire con precisione quali sono i dispositivi interessati.

In ogni caso sembra che questa modifica sia presente già in iPad base di ottava generazione, Apple Watch SE, HomePod mini, oltre che sui dispositivi con Apple A14, quindi iPhone 12 e iPad Air, oltre che sugli Apple Watch prodotti a partire da autunno 2020. Più interessanti invece le modifiche apportate da Cupertino a Secure Storage di seconda generazione.

Apple blinda i processori con Secure Storage di seconda generazione

Senza entrare in dettagli tecnici chiari solo per gli esperti del funzionamento dei processori, le novità introdotte sembrano, secondo MacRumors, una contromisura per i dispositivi terze parti per lo sblocco degli iPhone che effettuano attacchi di forza bruta che puntano ad accedere ai dati personali dell’utente e quelli memorizzati sui dispositivi Apple, tentando un numero infinito di combinazioni per determinare il codice di accesso segreto.

Questi dispositivi, tra cui il più noto è GrayKey, spesso impiegato anche dalle forze di polizia per accedere agli iPhone bloccati, effettuano numerosi tentativi per arrivare a trovare il codice di sblocco. Negli iPhone dotati di Secure Storage di seconda generazione tutti i dati protetti con password vengono cancellati dopo 10 tentativi falliti.

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