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Apple scommette sui MicroLED: stabilimento segreto in California per ricerca e sviluppo

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Apple scommette grosso sui MicroLed e sta progettando e producendo i display per suoi futuri dispositivi in una struttura segreta che si trova nei pressi del quartier generale in California. Lo rivela Bloomberg che avrebbe avuto accesso a una fonte secondo la quale Cupertino sta investendo cifre enormi per lo sviluppo di questa tecnologia per schermi rivoluzionari, partendo dall’acquisito  avvenuto nel 2014 di LuxVue, azienda con vasta esperienza nel settore delle tecnologie di display a bassa potenza e titolare di diversi brevetti specifici.

I MicroLED, tecnologia verso la quale da tempo è noto che Apple guarda con interesse, sono componenti estremamente miniaturizzati che permettono di creare display competitivi con quelli OLED, rispetto a quali hanno una luminosità molto più elevata, quella tipica dei normali schermi LED. I MicroLED sono inoltre in grado di ridurre i consumi: fino al 90% in meno rispetto agli LCD e fino alla metà rispetto agli OLED.

Gli schermi di questo tipo sono più complessi da produrre rispetto agli OLED al punto che secondo voci circolate in precedenza, Apple un anno addietro era sul punto di abbandonare il progetto. Da allora gli ingegneri incaricati hanno compiuto progressi e la tecnologia è ora in una fase avanzata, anche se ci vorranno alcuni anni prima di vedere effettivamente i risultati.

L’iniziativa di Apple, nome in codice “T159”, è supervisionata dal dirigente Lynn Youngs, veterano di Apple che ha contribuito allo sviluppo dei touch screen per i primi iPhone e iPad e che ora sovraintende le tecnologie degli schermi di iPhone e Apple Watch. La struttura di circa 6000 metri quadrati, la prima di questo tipo gestita da Apple, si trova nei pressi di un’anonima strada di Santa Clara (California), a 15 minuti dal campus Apple Park di Cupertino e vicina altri uffici non contrassegnati di Apple. Qui, circa 300 ingegneri progettano e producono gli schermi MicroLED destinati a prodotti futuri e la struttura prevede una speciale area per la “crescita” dei cristalli liquidi usati nei LED

Apple scommette sui MicroLED: ha uno stabilimento segreto in California per ricerca e sviluppo
Lo stabilimento Apple per lo sviluppo e la produzione di schermi che si trova a Santa Clara (California). Foto: Bloomberg.

Ci sono voluti mesi, dice il giornale finanziario, per riuscire a produrre qualche cosa di concreto. Solo a fine 2017 gli ingegneri di Apple sono riusciti per la prima volta a creare un prototipo pienamente funzionane per uno schermo MicroLED destinato ad un Apple Watch. Si tratta non di un vero display che funziona con un Apple Watch, ma di una componente collegata a due computer. Lo schermo è molto più luminoso di un OLED e gli ingegneri hanno un elevato controllo sui singoli colori. Anche se si sarebbe ad almeno due anni di distanza dal un impiego concreto e certo non vedremo un Apple Watch con MicroLed entro l’anno come vociferato, si tratta di una significativa pietra miliare per Cupertino ed per questo che i vertici di Apple hanno deciso di continuare le sperimentazioni per altri due anni. Per quanto riguarda iPhone i tempi di introduzione non sono affatto brevi. Ci potrebbero volere da tre a cinque anni prima di sentir parlare di un telefono con questo tipo di display.

L’introduzione sul mercato di un dispositivo con uno schermo MicroLED non sarà facile spiega ancora Gurman. La produzione di nuovi schermi richiederà nuove attrezzature di produzione e per quando la tecnologia sarà pronta, qualcos’altro in arrivo dai produttori tradizionale potrebbe essere in grado di soppiantarla. Apple potrebbe trovarsi a dovere affrontare difficoltà insormontabili e abbandonare il progetto oppure posticipare la produzione. Si tratta in ogni caso di uno sforzo molto oneroso. Cupertino esternalizzerà probabilmente la produzione per minimizzare i rischi ma anche perché la struttura californiana è troppo piccola per la produzione in serie. In ogni caso l’obiettivo al momento è tenere più a lungo possibile lontana la tecnologia proprietaria dai partner che hanno finora fornito gli schermi.

L’ambizione in questo settore è solo l’ultimo esempio di Apple che decide di progettare “in casa” componenti di cui ha bisogno. La Casa di Cupertino ha progettato i chip integrati nei dispositivi mobili per anni e la mossa che porta ora verso i display potrebbe, a lungo termine, colpire fornitori quali Samsung Electronics, Japan Display, Sharp, LG Display ma anche Synaptics – che produce il chip di interfacciamento con lo schermo – e Universal Display, azienda legata allo sviluppo di tecnologie OLED.

Il controllo della tecnologia MicroLED consentirebbe ad Apple di spiccare nel maturo settore degli smartphone superando rivali quali Samsung che è in grado di strombazzare schermi di qualità superiore. Secondo Ray Soneira di DisplayMate Technologies (azienda specializzata nel test degli schermi), la progettazione “in casa” è un’occasione d’oro per la Mela. “Tutti possono comprare schermi OLED o LCD” ma Apple potrebbe dominare il mercato dei MicroLED” intendendo con questo che nessun altro al mondo potrebbe essere in grado di avere la stessa tecnologia. O almeno, averla negli stessi tempi.

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