Da qualche mese Apple vende gli iPhone senza alimentatore e senza auricolari EarPods con filo, due accessori per anni inclusi nella scatola, ma a breve probabilmente Apple sarà costretta a includere almeno l’alimentatore negli iPhone venduti in Brasile. Ci si è messo di mezzo Procon-SP, l’agenzia pubblica che tutela i consumatori nello Stato di San Paolo (una specie di AGCOM brasiliano, per capirci), al quale Apple è tenuta a rispondere in queste ore. E poi si vedrà. Occorre tenere presente che esiste già un’altra eccezione: in Francia gli iPhone includono ancora gli EarPods.
Nel resto del mondo Apple ha cambiato questa storica tradizione a partire dallo scorso 15 settembre quando, nel presentare i nuovi Apple Watch, ha spiegato che per far del bene all’ambiente non avrebbe più incluso l’alimentatore nelle confezioni dei prodotti a listino. Così, l’agenzia brasiliana ha chiesto ad Apple di dimostrare che l’assenza di un caricabatterie nella scatola degli iPhone attualmente in vendita effettivamente non danneggia i consumatori e quali sarebbero i reali benefici per l’ambiente.
«Chi ha acquistato un iPhone o un Apple Watch negli ultimi dieci anni ne ha già uno in casa» ha risposto Apple, aggiungendo che così facendo si riducono anche le emissioni di carbonio. Lasciando da parte discorsi su profitti e risparmi, l’idea di Apple è che ci sono molte più persone che dell’ennesimo caricatore non saprebbero che farci (e probabilmente lo chiuderebbero in cassetto) rispetto a quelle che ne farebbero effettivamente uso, magari perché il vecchio alimentatore nel frattempo si è fritto.
Questa argomentazione non ha però soddisfatto l’agenzia brasiliana che, a differenza degli auricolari (altri grandi assenti come risultato di questa nuova strategia), considera il caricatore «Un componente essenziale per l’utilizzo del prodotto» tanto che la sua assenza viola il Codice brasiliano di Difesa del Consumatore. Le prove fornite da Apple non sarebbero quindi sufficienti per giustificare questo cambiamento di rotta, tanto più – spiegano – che la società non offrirà supporto tecnico ai consumatori che ne acquistano uno di terze parti.
A questa nuova dichiarazione Apple dovrà rispondere entro queste ore, altrimenti verrà multata per una cifra che non è stata ancora resa nota. Al momento questa decisione riguarda esclusivamente lo stato di San Paolo, ma il Segretario nazionale per i consumatori del Brasile starebbe considerando l’idea di costringere Apple a includere il caricatore nella confezione degli iPhone in tutto il paese.
A questo punto non c’è da sorprendersi se altri paesi, sulla scia di un eventuale successo da parte dell’agenzia in Brasile, decidessero di perseguire la stessa strada. Per “il bene” dei consumatori, non certo dell’ambiente (e di Apple).
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