Apple sta procrastinando i previsti piani che dovrebbero limitare le funzionalità di tracking e le pubblicità nelle app destinate ai bambini. A riferirlo è il Washington Post spiegando che Cupertino ha rinviato tali piani per consentire agli sviluppatori di stare al passo con le nuove regole per l’App Store.
La Mela aveva inizialmente previsto l’introduzione delle nuove policy per sviluppatori a settembre. «Non ci stiamo tirando indietro» ha riferito il portavoce Fred Sainz al quotidiano statunitense, osservando in riferimento agli sviluppatori che «In generale ci risulta da parte loro che si registra un ampio sostegno a favore di ciò che stiamo cercando di fare per proteggere i bambini».
Subito dopo l’ultima Worldwide Developers Conference (WWDC) di giugno, è stato annunciato un aggiornamento delle linee guida per l’App Store, con un giro di vite sulle tecnologie di tracciamento che proibisce agli sviluppatori di integrare meccanismi di advertising o strumenti di analytics di terze parti. Gli sviluppatori hanno espresso timori, preoccupati che la mossa potrebbe stravolgere i loro modelli di ricavi, timori evidenziati in particolare dagli sviluppatori che propongono app a titolo gratuito, con le quali guadagnano solo grazie alla pubblicità e al tracciamento.
Gerald Youngblood, sviluppatore dell’app Tankee per bambini, ha spiegato al Washington Post che le nuove regole di Apple potrebbero limitare la possibilità di mostrare annunci e, di conseguenza, la possibilità di distribuire gratuitamente l’app. «Tankee non deve essere associata con le app che commettono negligenze e non riescono a proteggere i bambini», ha spiegato Youngblood. «Pensavamo che stessero per bloccare le app che ignorano la privacy e hanno come obiettivo i bambini». Altri sviluppatori hanno espresso timori in merito ai cambiamenti, incluso Dylan Collins, amministratore delegato di SuperAwesome, azienda che aiuta gli sviluppatori con le normative sulla privacy che riguardano i bambini, secondo il quale le nuove regole di Apple «Semplicemente uccideranno la categoria delle app per bambini».
Apple spiega che gli sviluppatori devono seguire le regole previste per l’App Store a beneficio degli utenti. Phil Schiller, Senior Vice President of Worldwide Marketing di Apple, ha spiegato al Washington Post che la decisione dell’azienda di attuare il divieto è in parte la risposta a lamentele dei genitori a proposito di messaggi pubblicitari inappropriati.
“I genitori sono davvero spaventati quando succedono queste cose perché si fidano di noi”, ha detto Schiller, spiegando che sono falliti precedenti tentativi di interfacciarsi con sviluppatori e agenzie di advertising, evidenziando inoltre che prima della messa al bando di questi sistemi di tracking e visualizzazione di annunci, si è discusso con gli sviluppatori. “Abbiamo raccolto dati a sufficienza per essere sicuri che quello che facciamo è giusto”.
Non è chiaro quando le nuove regole dell’App Store per le app destinate ai bambini entreranno in vigore, Gli sviluppatori citati dal Washington Post fanno ad ogni modo capire che Apple preferisce vagliare pubblicità e meccanismi di tracking anziché predisporre un divieto generico che potrebbe danneggiare allo stesso modo app inadempienti e legittime.
Apple dovrebbe fare chiarezza, altrimenti potrebbe trovarsi a dover affrontare potenziali accuse di fare cartello, alla stregua di quanto avvenuto con la rimozione di alcune app di controllo parentale: Apple ha spiegato di averlo fatto perché queste mettevano a rischio la privacy e la sicurezza degli utenti ma alcuni sviluppatori hanno visto questa decisione come una tattica per favorire sue tecnologie a discapito della concorrenza.