I product manager di Apple responsabili di Final Cut Pro X, rispondono alle critiche sulla nuova versione e a farsi portavoce di quanto dice la Mela in risposta allo scontento di professionisti del video digitale è David Pogue sul New York Times.
Il popolare giornalistica Mac ha chiesto ai vertici dell’azienza perché, ad esempio, il supporto per l’editing multicamera è assente, una delle tematiche più scottanti per chi utilzza Final Cut per lavori complessi. La risposta è stata confortante: «questa funzione – si legge nell’articolo è nell’elenco delle “top priority” in arrivo con i futuri aggiornamenti. La soluzione al momento consigliata è sfruttare l’opzione “Synchronize Clips” e il tasto “V” per eseguire lo switch tra le tracce». Apple sottolinea che è possibile condividere progetti e media usando il menu “File” organizzando i media usando tag con parole chiave (trascinando un clip in una cartella è possibile creare effettivamente nuove keyword). Allo stesso modo, disabilitando l’opzione “Copy files to Final Cut Events folder” nella sezione Import consente di mantenere i clip nella loro posizione originaria.
Per quanto riguarda l’assenza del comando “Reconnect Media” (per riconnettere i media offline), altro oggetto di critiche, i dirigenti fanno notare che il software usa gli identificatori delle clip per collegarsi automaticamente quando un disco è montato, anche se i file sono spostati o il disco è stato rinominato.
Per quanto riguarda il design “trackless” che rende scomoda l’assegnazione di tracce audio (è difficile distinguere tra narrazione, doppiaggio, musica, ecc.), Apple promette di risolvere il problema nei futuri update e raccomanda nel frattempo Automatic Duck Pro Export 5 per la creazione e la gestione di tracce con Pro Tools. Questo tool di terze parti, consente anche di esportare file AAF e OMF, formati che dovrebbero diffondersi maggiormente con la pubblicazione delle linee guida XML da parte di Apple. Il supporto EDL (edit decision list) è definitivamente abbandonato, così come la possibilità di importare vecchi progetti (Apple consiglia di non disinstallare la vecchia versione di Final Cut e fa notare che tutte e due possono convivere senza problemi), l’output su formati professionali nastro è possibile solo utilizzando dispositivi e software di controllo di terze parti. Per visualizzare l’output su monitor esterno serve un Mac Pro con scheda video dotata di ouput per display-TV; Apple afferma che alcune società sono al lavoro su schede e driver specifici per Final Cut Pro X. AJA al momento offre un software che è ancora in beta; Apple sta cooperando con Black Magic a nuovi hardware.
Insomma, Apple non sembra avere intenzione di sfuggire alle critiche e di averne accolte fin da subito alcune. Un’atteggiamento confortante anche se gli utilizzatori storici del programma e specialmente quelli che lo utilizzano per lavori di alto e altissimo livello (ricordiamo che Final Cut Pro è stato impiegato anche per la realizzazione di film da Oscar come Non è un Paese per Vecchi) attendono di vedere messe in pratica le buone intenzioni.
[A cura di Mauro Notarianni]