Con iCloud, Apple ha promesso agli sviluppatori una soluzione di sincronizzazione “chiavi in mano”, elegante ed efficiente, un meccanismo che avrebbe dovuto permettere di concentrarsi su altri problemi e lasciare ad Apple i compiti di sincronizzazione tra i Mac con Mavericks e i dispositivi iOS. Tutti quelli che finora si erano cimentati con i meccanismi di sincronizzazione, avevano però abbandonato il servizio (ne abbiamo parlato qui) per bug e difficoltà di utilizzo.
Apple ha lavorato molto su questo versante e il meccanismo ora è effettivamente utilizzabile. Lo spiegano gli sviluppatori di Realmac sul loro blog, evidenziando come l’ultima versione di Ember per Mac supporta iCloud per la memorizzazione delle librerie. Realmac ha sfruttato Core Data con iCloud, definito il miglior meccanismo a lungo termine per sfruttare la sincronizzazione. I meccanismi di sync accelerano la ricerca ed evitano di caricare tutto sui dispositivi iOS il cui spazio è spesso limitato.
Le funzionalità di sincronizzazione di Ember sono state lanciate lo scorso autunno e finora gli utenti non hanno riscontrato problemi. Gli sviluppatori hanno segnalato alcuni bug, ma niente rispetto a prima quando era sostanzialmente impossibile sfruttare i servizi in questione. Per sicurezza RealMac ha previsto funzioni che permettono di ricostruire o inizializzare gli archivi su iCloud (i servizi in questione sono disponibili solo per la versione di Ember acquistata sul Mac App Store).
Per far capire agli sviluppatori come funzionano i meccanismi di sincronizzazione, Apple aveva qualche tempo addietro rilasciato il codice sorgente di TextEdit 1.8, l’editor di testo incluso con OS X 10.8 Mountain Lion che ha la peculiarità di consentire il salvataggio dei dati su iCloud.