Apple ha presentato all’inizio di questo mese una domanda di brevetto per un “dispositivo di input a tocco configurato per sincronizzare un processo di acquisizione con un pennino sia con un processo di acquisizione di dati a tocco sia con un processo di aggiornamento del display”, in pratica si tratta di un brevetto Apple per un pennino in grado di rilevare la scrittura a mano dell’utente.
Il brevetto riguarda un gadget che include accelerometro, trasmissione wireless e storage. In teoria, il dispositivo potrebbe essere utilizzato per inviare note scritte a mano o disegni da un dispositivo all’altro. In altre parole, è il tipo di funzioni che potrebbero essere utili per le riunioni o per i dipendenti delle aziende e che in generale potrebbero rendere l’utilizzo di iPad più interessante per il settore business. Già oggi diversi produttori offrono pennini progettati per iPad e non è raro vederli utilizzati in abbinamento al tablet della Mela.
Nel mese marzo Apple aveva presentato una domanda di brevetto per “un dispositivo di input per dispositivi informatici che comprendono i touch screen”; ancora in precedenza Apple ha ottenuto un altro brevetto riguardo ad un “Communicating stylus”, un pennino in grado di comunicare.
Apple non è nuova all’utilizzo del pennino, che ha debuttato con lo sfortunato ed innovativo Newton, da cui sono poi derivati i popolari PDA e palmari tanto in voga negli anni ’90. Con la presentazione sul mercato del primo iPhone, Steve Jobs (che odiava il pennino) ha invece inferto un colpo mortale a questo strumento, che ha perso la sua ragion d’essere con l’avvento dei display multitouch capacitivi, salvo essere utilizzato da altri dispositivi comunque di successo (come il Nintendo DS) o essere successivamente riproposto da Samsung con la sua serie di phablet Galaxy Note. Ora che Steve Jobs non c’è più, anche il pennino potrebbe avere il suo riscatto.