Nella regione autonoma di Hong Kong continuano le violente proteste in occasione dei 70 anni della nascita della Repubblica popolare cinese. Sono stati segnalati numerosi scontri tra polizia e manifestanti e le nuove proteste sono solo le ultime manifestazioni in corso da mesi per chiedere più democrazia e garanzie di autonomia dal resto della Cina.
Il britannico The Register segnala che Apple è stata costretta a mettere al bando un’app per tenere traccia delle manifestazioni di protesta e delle attività di polizia nella regione amministrativa speciale della Cina, affermando che la diffusione di tali informazioni sia illegale.
“La vostra app include contenuti – o agevola, consente e incoraggia attività – non legali”, “in particolare, l’app consente agli utenti di eludere le forze dell’ordine”, è stato comunicato allo sviluppatore dell’app HKmap Live, prima della rimozione di quest’ultima dall’App Store.
Lo sviluppatore in questione e altri, hanno chiesto deroghe contestando le affermazioni di Apple osservando che questa consente alle persone di annotare la posizione, al pari di come consentono di fare migliaia di altre app, e dunque anche app come Waze, seguendo questa logica, dovrebbero essere messe al bando.
L’app HKmap è stata usata indubbiamente per tracciare le attività della polizia sulle strade di Hong Kong e non per aiutare le persone a spostarsi in determinate posizioni. Nelle proteste di martedì 1 ottobre la polizia ha usato per la prima volta proiettili veri, oltre a gas lacrimogeni e idranti e un pubblico ufficiale ha aggredito un 18enne che è rimasto ferito. “Dopo l’uso dei gas, l’agente è tornato alla stazione di polizia”, si legge in un messaggio lasciato da un utente dell’app con l’indicazione della località; “quattro auto con luci lampeggianti parcheggiate nei pressi della stazione di polizia”, si legge in un diverso messaggio. In un diverso messaggio si legge semplicemente “Riot” (disordini), sempre con l’indicazione della località. È molto facile visualizzare a colpo d’occhio dove sono concentrate le attività di polizia combinando i messaggi con le precise funzionalità di localizzazione GPS.
Apple probabilmente è stata costretta a seguire le leggi locali, dichiarando illegale l’app in questione. La Mela riceve documenti legali di vario tipo contenenti richieste di fornire informazioni o eseguire determinate azioni (qui i dati con l’ultimo report in materia). Apple ha specifiche linee guida in materia di richieste da parte delle forze dell’ordine che variano da paese a paese e deve ovviamente attenersi alle leggi applicabili.
La Mela ha da qualche tempo ha centralizzato il processo di ricezione, tracciamento, elaborazione e risposta per le richieste legalmente legittime ricevute da autorità̀ governative, forze dell’ordine e soggetti privati. Un team dedicato dell’ufficio Affari legali di Apple esamina e valuta tutte le richieste ricevute. Da Cupertino spiegano che vengono contestate o rifiutate tutte le richieste che, secondo quanto stabilito da Apple, risultano prive di una valida base legale oppure ambigue, inappropriate o eccessivamente generiche.
Questo articolo racconta come i manifestanti di Hong Kong aggirano la censura cinese usando Apple AirDrop.