Apple ha rimosso l’app per il blocco degli annunci pubblicitari 1Blocker da App Store in Cina, affermando che si tratta di una VPN senza licenza, ma l’app non offre servizi VPN. Nei giorni scorsi 1Blocker ha rivelato tramite Twitter che Apple ha ritirato l’app dall’App Store in Cina. La rimozione dell’app riguardava entrambe le versioni iOS e macOS dell’app, da entrambe le vetrine digitali.
Una e-mail inviata da Apple e pubblicata dallo sviluppatore spiega che la rimozione era dovuta al fatto che l’app includesse “contenuti illegali in Cina”. Apple continua affermando:
Come forse saprai, il governo ha inasprito le normative associate alle applicazioni VPN e dal 2015 ha richiesto agli sviluppatori di avere una licenza dal Ministero dell’Industria e dell’Information Technology
Poiché gli sviluppatori non hanno “fornito una licenza valida”, l’app è stata rimossa e rimarrà non disponibile fino a quando non verrà fornita una licenza valida ad Apple, aggiunge l’e-mail. La rimozione riguarda solo l’App Store cinese e non altri paesi. Il problema è, in realtà, un altro. Infatti, 1Blocker non è un’app VPN, bensì blocca i tracker degli annunci in Safari, come precisa lo sviluppatore in un post su Twitter:
Non abbiamo server VPN. In effetti, non instradiamo affatto il traffico di dati attraverso alcun server. Tutto è fatto localmente all’interno della nostra estensione di rete
A questo punto, lo sviluppatore avverte che verrà presentato un ricorso contro la decisione. Inoltre, precisa che la rimozione di 1Blocker è avvenuta con poco preavviso:
Di solito Apple dà un avviso prima di rimuovere un’app dallo store. Nel nostro caso, sono semplicemente andati avanti e l’hanno rimossa
La Cina ha un lungo trascorso nel tentativo di controllare App Store, con tentativi di costringere Apple a eliminare le app VPN dall’App Store regionale nel 2017. Nel dicembre 2020, 46.000 app sono state rimosse in un giorno solo per non aver rispettato i requisiti di licenza richieste dalla Cina, interessando più categorie di app.
Le licenze sono difficili da ottenere in Cina, in parte perché devono essere acquisite da un’azienda con sede in Cina, non da una straniera. Inoltre regolatori e ufficio preposto hanno rilasciato licenze con parsimonia, sospendendo ripetutamente l’emissione di nuove approvazioni nel corso degli anni.