Le necessità degli affari a volte superano l’orgoglio della concorrenza: ogni anno Google paga ad Apple miliardi di dollari per rendere di serie le ricerche di Big G su iPhone, iPad, Mac oltre che in tutti i dispositivi e computer di Cupertino: finora è andata così, ma è anche possibile che in futuro Apple possa cambiare, almeno a giudicare dall’enorme interesse suscitato da Microsoft Bing con ChatGPT e tecnologie OpenAI integrate.
Forse per la prima volta nella sua storia, Microsoft pensa di avere una possibile carta vincente contro l’egemonia globale di Google nelle ricerche, e di conseguenza nella pubblicità online. Si tratta di un mercato di diverse centinaia di miliardi di dollari di fatturato all’anno, in cui la quota stimata di Big G è di ben il 92%. Al contrario fino a oggi la quota di Microsoft Bing è relegata a una piccola goccia di una singola cifra percentuale.
Si stima che nel 2020 Google abbia versato 10 miliardi di dollari ad Apple per l’esclusiva delle ricerche, prezzo aumentato a 15 miliardi di dollari, sempre stimati, nel 2021. Sull’altro fronte, passati inosservati o quasi per lunghi anni, in questi ultimi giorni Microsoft Bing e il browser Edge con chatGTP integrati hanno raccolto oltre un milione di utenti registrati nella lista di attesa per poterli provare in anteprima.
Se la guerra delle ricerche con AI tra Google e Microsoft riserverà ancora qualche sorpresa, come prevedibile avvenga, Apple potrebbe beneficiare di una battaglia al rialzo per le ricerche di serie su iPhone e tutto il suo immenso parco di dispositivi attivi nel mondo, da qualche mese oltre i due miliardi in funzione nel globo.
Per alcuni il parco dispositivi Apple è l’immobile più prestigioso e anche di più alto valore nell’intero mercato della pubblicità digitale, come sostiene Samanth Subramanian in un post su Quartz. Una piazza per la quale Google paga da anni miliardi di dollari, ma che ne vale la pena, perché gli utenti Apple sono appassionati e sono più disposti a spendere.
Se la tecnologia Microsoft dimostrerà davvero di poter sfidare l’egemonia di Google nelle ricerche, Apple potrebbe valutare di allearsi ancora unta volta con l’antico nemico – amico di Redmond, come già avvenuto in passato anche nel ritorno di Steve Jobs a Cupertino. Di più: per scoccare un colpo a Big G Apple potrebbe persino valutare un prezzo inferiore per Microsoft Bing con ChatGPT.
Dopo tutto è noto che i rapporti tra Apple e Big G non sono stati sempre idilliaci, anzi: secondo voci nei piani alti di Apple Park alcuni ancora provano risentimento contro Google per aver copiato il primo rivoluzionario iPhone con l’allora decisamente molto più acerbo Android. E le ricerche, oltre che mappe, musica e smartphone sono i campi in cui Apple spesso si scontra con Google.
Tutte le notizie che parlano di Intelligenza Artificiale sono disponibili a partire da questa pagina di macitynet.