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Apple respinge il rialzo dei prezzi di TSMC

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Apple avrebbe rifiutato di accettare un rialzo dei prezzi che vorrebbe imporre TSMC, la fabbrica taiwanese indipendente di semiconduttori che produce circuiti integrati e che realizza tutti i più recenti chip della Mela.

A riferirlo è Economic Daily News, spiegando che Apple è il più importante cliente di TSMC e che quest’ultima ha in previsione un aumento dei costi, con prezzi in crescita dal 6% al 9% in base al processo produttivo utilizzato.

I chip realizzati da TSMC sono già più costosi di circa il 20% rispetto a quelli fabbricati da aziende concorrenti ma anche le fonderie più piccole hanno lievitato i prezzi per via di aumenti legati ai materiali e alla logistica.

Nel 201 TSMC si è impegnata a investire 100 miliardi di dollari in tre anni per ampliare e rinnovare le proprie capacità di produzione di chip, scelta conseguenza dei problemi accumulati con la pandemia che ha causato ritardi nelle fabbriche e fatto salire alle stelle la domanda di dispositivi quali computer, tablet, GPU e altro ancora.

TSMC avrebbe già chiesto a suoi clienti di non annullare ordini ma di incrementare questi ultimi nella speranza di garantire la protezione della produzione e ottenere il supporto di produttori di chip a contratto, dal momento che eventuali annullamenti degli ordini renderebbero complicato per l’azienda taiwanese comprendere le reali esigenze produttive.

Alla fine dei negoziati, Apple avrebbe rifiutato di accettare ulteriori aumenti nei costi dei chip. TSMC realizza tutti i chip recenti di Apple ma è anche vero che quest’ultima, essendo il cliente più importante, è responsabile di oltre un quarto di tutte le entrate di TSMC, permettendo a Cupertino di resistere in questa sorta di braccio di ferro dove uno ha bisogno dell’altro.

Al pari di altre aziende del settore, anche TSMC è stata costretta lo scorso anno a incrementare il listino prezzi per far fronte alle emergenze. I principali concorrenti di TSMC, in altre parole Samsung e Intel, hanno predisposto investimenti importanti nelle rispettive fonderie, e anche se è ancora presto per pensare di passare alla concorrenza, Apple ha sempre il coltello dalla parte del manico per calmare gli aumenti dei fornitori. Samsung, tra le altre cose, a giugno di quest’anno ha annunciato di avere avviato la produzione in serie di chip con processo produttivo a 3 nanometri (nm), il nodo più avanzato disponibile per la produzione a contratto (chip creati per conto di terze parti).

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