L’idea degli Apple Store era già stata presentata nel 1976 da Regis McKenna, mago del marketing ed esperto di pubbliche relazioni che ha contribuito non poco al successo di Apple e di numerosi altri colossi ICT della Silicon Valley.
La testimonianza è stata offerta da McKenna in persona, riportata da Cnet, durante un incontro avvenuto ieri al Computer History Museum. Il protagonista di innumerevoli e rivoluzionarie operazioni di marketing, pubblicità e relazioni pubbliche, figura leggendaria della Silicon Valley, ha raccontato che due giovanissimi Steve Jobs e Steve Wozniak si rivolsero a lui nel 1976 durante la ricerca di aiuto e competenze per il lancio commerciale di Apple II. Primo computer costruito su scala industriale di Cupertino, questa macchina ha segnato il passaggio dall’era di Apple come startup nel garage dei genitori di Jobs, fino a diventare una multinazionale nota in tutto il mondo.
McKenna ha raccontato che inizialmente durante la cena di lavoro rifiutò la proposta di collaborazione di Jobs e Wozniak: il progetto non lo convinceva inoltre le prime impressioni e il feeling iniziale con Wozniak non erano dei migliori. Viceversa l’intesa tra il giovane Jobs e il guru del marketing del silicio fu subito positiva. Come oggi tutti sappiamo la cena andò bene e il piano d’affari tra Apple e McKenna ancora meglio: l’esperto fu convinto dalla visione di Jobs che pare abbia richiamato forse fino a 40 volte l’attenzione di McKenna invitandolo a riconsiderare la sua scelta sull’operazione.
Dopo la firma, a distanza di pochi giorni, McKenna realizzò quello che è molto probabilmente il primo piano di marketing di Apple: nel documento di 8 pagine che risale al 1976 è già contenuta la voce Canali di distribuzione seguita da un punto interrogativo. In questo paragrafo, puntualizza McKenna, era già proposta l’idea di costruire punti vendita Apple anche se molto diversi da come li conosciamo oggi. L’idea infatti era quella di realizzare store della Mela nelle zone occupate da uffici e sedi di grandi aziende, in pratica negozi che fungessero da centri di assistenza e formazione per i grandi clienti. Solo in un secondo tempo il piano prevedeva l’apertura di negozi dedicati al canale retail e quindi agli utenti privati
Regis McKenna è considerato l’inventore del marketing e delle relazioni pubbliche per le primissime società dell’allora nascente industria del silicio, dei microprocessori e dei personal computer. Oltre che per Apple ha svolto incarichi per National Semiconductor, Intel, Compaq, Lotus, Microsoft, Silicon Graphics, 3COM e molte altre ancora.
L’intervento di McKenna nei primissimi anni di Apple è un altro colpo messo a segno da Jobs: il co-fondatore di Apple rimase colpito dai tabelloni pubblicitari e dalle prime campagne di Intel per promuovere i microprocessori. Telefonò a Santa Clara e chiese il nome del responsabile del progetto: Regis McKenna. Da qui la cena e l’opera di convincimento per gestire l’operazione: McKenna ha dichiarato più volte di essersi pentito di aver rifiutato un pacchetto del 20% di azioni Apple invece del pagamento in denaro.
McKenna ha svolto un ruolo importante in numerose campagne pubblicitarie di Apple, incluso il leggendario spot 1984 per il lancio del primo Mac. Tra la fine degli anni ’90 e i primi del 2000 Regis McKenna ha ceduto le proprie attività di consulenza e PR per il meritato pensionamento ma fu chiamato ancora una volta da Steve Jobs per risolvere un problema che stava provocando danni di immagine per Apple.
In piena crisi Antenna Gate, poco dopo il lancio di iPhone 4, dalla Hawaii Jobs telefonò a McKenna per presentagli il problema e chiedere una sua consulenza, oltre che un appuntamento in Apple per il giorno successivo. Fu di McKenna l’idea di riconoscere pubblicamente il problema e di presentare i dati in possesso di Apple invece di assumere un approccio apologetico sulla questione. In pochi giorni l’Antenna Gate fu risolto.