Apple si è unita a una coalizione di marchi e fornitori dell’industria automobilistica e tecnologia per chiedere alla Commissione Europea che i brevetti essenziali per la progettazione di automobili e oggetti collegati possano essere sfruttati a condizioni finanziariamente ragionevoli.
Nessun proprietario dei brevetti in questione è nominato riferisce The Irish Times, ma da mesi è in corso una battaglia tra molti dei player del settore contrapposti a Nokia. Daimler, Valeo, Continental e Bury Technologies criticano il gruppo finlandese per la politica dei due pesi e delle due misure riguardo brevetti per la comunicazione cellulare e le tecnologie di trasmissione Wi-Fi tra oggetti, elementi fondamentali per le auto a guida autonoma e dispositivi per l’Internet delle Cose (IoT).
Brevetti di questo tipo sono considerati “essenziali” nell’ambito dell’industria delle telecomunicazioni, e i titolari sono tenuti a offrirli a condizioni “eque e ragionevoli”, secondo i termini del regime FRAND (Fair, Reasonable And Non-Discriminatory – Equo, Ragionevole e non-Discriminatorio). Nokia negozia caso per caso con gli operatori che, a vario titolo, lavorano nell’ambito del settore automobilistico.
Nella lettera inviata alla Commissione, firmata anche da Cisco, BMW, Lenovo, Lenovo, Dell, Ford e Sky, gli autori fanno capire che queste politiche rischiano di mettere a repentaglio i loro investimenti in ricerca e sviluppo, scoraggiano l’innovazione e potrebbero costringere le aziende e i loro clienti europei a pagare un prezzo più alto per l’accesso a varie tecnologie.
I firmatari invitano Ursula von der Leyen, nuovo presidente della Commissione, e i commissari Margrethe Vestager e Thierry Breton, ad adottare “azioni decisive” per “garantire che la legislazione e la politica europea proteggano l’innovazione in tutti i settori impedendo pratiche che compromettono la redditività degli investimenti a vantaggio del futuro dell’Europa”.
Dopo una battaglia andata avanti per molto tempo, nel maggio di 2017 Apple e Nokia hanno annunciato di aver risolto ogni contenzioso relativamente alla disputa in materia di proprietà intellettuale e stipulato una licenza di brevetto pluriennale.