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Apple ha pubblicato il Supplier Responsibility report 2017, documento annuale nel quale vengono riassunti tutti i dati relativi al rispetto delle regole di lavoro, sicurezza e compatibilità ambientare di tutti i fornitori della catena di produzione di Cupertino, dalla raccolta di materie prime fino all’assemblaggio finale. Si tratta di un documento che elenca dettagliatamente le azioni intraprese per garantire i diritti dei lavoratori promuovendo il rispetto degli orari di lavoro, limitando straordinari eccessivi, la lotta al lavoro vincolato e minorile. Il report contiene anche una panoramica sugli sforzi fatti in difesa dell’ambiente, fra cui l’utilizzo di sostanze chimiche non nocive, la conservazione delle risorse naturali, la riduzione dei consumi energetici e il ricorso alle energie rinnovabili.
Nel report 2017, quindi su dati e ispezioni effettuati nel 2016, si evidenziano importanti progressi relativi all’osservanza delle ore di lavoro, evidenziando il successo del Supplier Education Program, programma pensato affinché chi lavora nella filiera venga trattato in modo giusto ed equo. Apple è da tempo impegnata per eliminare e i casi di lavoro vincolato o minorile e gli orari eccessivamente prolungati, verificando inoltre che le materie prime vengano ottenute in modo sostenibile.
Apple ha eseguito 705 audit (controlli che consentono di valutare le strutture sulla base di oltre 500 parametri di un Codice di condotta interno) stabilendo la conformità di un massimo di 60 ore lavorative a settimana nel 98% dei casi, in aumento rispetto al 97% dello scorso anno. Nel corso dell’anno, Apple ha triplicato il numero di fornitori che fanno parte dell’Energy Efficiency program, programma che prevede la promozione di standard ambientali più̀ rigorosi e la riduzione dei consumi incoraggiando i fornitori ad alimentare i propri impianti con energia proveniente da fonti rinnovabili. Grazie ai miglioramenti conseguiti nel 2016 sono state ridotte le emissioni di anidride carbonica di oltre 150.000 tonnellate, “equivalente a togliere 31.000 automobili dalla strada per un anno”.
Apple sta sempre più depurando e riutilizzando volumi sempre maggiori di acque reflue. Allo scopo nel 2013 è stato avviato il Clean Water Program per ridurre la quantità̀ d’acqua dolce usata nella filiera con perizie sul campo, analisi delle prestazioni, supporto tecnico e corsi di formazione che hanno permesso a queste strutture di risparmiare decine di miliardi di litri di acqua.
Per quanto riguarda scenari dalle regioni minerarie, Apple spiega di battersi per un approvvigionamento responsabile, in modo che i minerali usati nei propri prodotti, per esempio stagno, tantalio, tungsteno e oro, non contribuiscano a finanziare conflitti armati. Per il secondo anno consecutivo la percentuale delle fonderie e delle raffinerie che aderiscono a programmi di auditing esterni sulla provenienza dei minerali è arrivata al 100%.
Nella sezione del rapporto sui minerali provenienti da zone di conflitto sono indicati dettagli sull’impegno a lungo termine dell’azienda di lavorare con la propria catena di fornitura e i gruppi industriali per fabbricare prodotti che non contengano tantalio, stagno, tungsteno o oro che finanzino o offrano vantaggi a gruppi armati da zone di conflitto. Il rapporto è molto esteso e contiene dettagli sulle responsabilità, il Codice di condotta per i fornitori, lavoro e diritti umani, ambiente salute e sicurezza: può essere consultato a partire da questa pagina.