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Apple prova a fermare la madre di tutte le cause antitrust

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Apple ha preparato una mozione di archiviazione per tentare di respingere l’azione antitrust con l’accusa di monopolio intentata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

Nella lettera Apple riferisce che l’azione legale intentata dal Dipartimento di Giustizia – che se mandata in porto potrebbe smantellare la struttura tecnica, di servizio, di mercato e di business, su cui si fonda Apple, potenzialmente dividendo in più aziende quello che è oggi un’unica realtà – è viziata relativamente a diversi aspetti.

In particolare, secondo Apple non ci sono prove credibili che l’azienda agisca in regime di monopolio, con dimostrata condotta anticoncorrenziale e che ci siano danni dal suo comportamento confronti dei consumatori.

Secondo il Dipartimento di Giustizia, Apple domina l’ambito “performance smartphone” negli USA, “esercitando il suo potere monopolistico per ottenere più denaro da consumatori, sviluppatori, creatori di contenuti, artisti, editori, piccole imprese e commercianti”, in aperta violazione delle leggi antitrust. Oggetto di contestazione sono il freno ad applicazioni di messaggistica, allo sviluppo di portafogli digitali di terze parti, ma anche il business dei servizi (alcuni dei quali prevedono termini contrattuali che danneggerebbero il mercato e frenerebbero l’innovazione, come ad esempio la commissione del 30% che l’azienda addebita agli sviluppatori sull’App Store per ogni download) e  l’impossibilità di usare Apple Watch con telefoni diversi da iPhone.

Di contro, Apple sottolinea che i tribunali hanno finora sempre respinto accuse antitrust riguardanti l’accesso di terzi alle piattaforme, citando diverse sentenze in relazione alla denuncia.

La lettera in questione, della quale riferisce il sito 9to5Mac, è un passaggio in vista di un primo incontro con il giudice Julien Xavier Neals; una risposta è prevista nei prossimi 7 giorni: la Corte deciderà entro il 17 giugno se accogliere o no la richiesta di Apple. Seguirà eventualmente una procedura che potrebbe durare anni, similarmente a quanto avvenuto con Google che da almeno 3 anni combatte contestazioni simili.

La Casa di Cupertino aveva già in precedenza riferito di ritenere l’azione legale “sbagliata”, affermando che se la causa avrà successo metterà «in pericolo la nostra capacità di creare la tecnologia che la gente si attende da Apple». Secondo Cupertino, la causa potrebbe rappresentare un «precedente pericoloso concedendo al governo il potere di esercitare un ruolo pesante nella progettazione della tecnologia per le persone».

La madre di tutte le cause antitrust contro Apple potrebe cambiare il futuro della tecnologia similmente a quanto accaduto moltissimi anni fa con la causa contro Microsoft.

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