Il monitor Apple Pro Display XDR ha ricevuto lodi sperticate da chiunque ha avuto modo di provarlo (ultima, in ordine di tempo, la redazione di PCMag), confermando l’estrema bontà del prodotto, costoso (negli USA si parte da 5000 dollari, in Italia da 5.599 euro su Apple Store online) ma per alcuni un prezzo persino basso rispetto ad esempio ai display di riferimento professionali da 30.000 dollari e anche 40.000 dollari di Sony, Flanders Scientific e altri marchi top.
Fuori dal coro è invece l’opinione di Vincent Teoh, youtuber del canale HDTVTest. A suo dire è sbagliato confrontare il display di Apple con i monitor professionali per produzione video, broadcast e riferimento usati per le applicazioni da studio e la post-produzione sul campo. Questo tipo di display vantano una produzione del colore fedele e uniforme sull’intera gamma di luminanza e sono ideali per la produzione cinematografica e il workflow di post-produzione.
Teoh ha eseguito prove approfondite del display Apple, misurando luminosità, contrasto e accuratezza colore, evidenziando difetti dello schermo della Mela. A suo dire vi sono problemi con il contrasto e con l’accuratezza dei colori nei picchi di luminosità e una uniformità dello schermo definita “così così”, elementi che, a detta di Teoh, rendono il reference monitor di Apple più adatto al consumo di contenuti piuttosto che alla creazione di contenuti.
Lo youtuber ha confrontato lo schermo di Apple con il reference monitor 4K Sony BVM-HX310, specifico per la postproduzione, pilotato a 10-bit e in grado di garantire una luminosità massima di 1.000 cd/m2 – nits a schermo intero. Il confronto con questo tipo di schermo non è casuale perché il display in questione è stato mostrato in una slide da Apple nella presentazione del Pro Display XDR.
Secondo Teoh, il team marketing di Apple è stato un po’ troppo zelante a definire Pro Display XDR “il miglior monitor professionale al mondo”. Nel confronto fianco a fianco, tra i Sony HX310 e il Display XDR, quest’ultimo evidenzia una serie di carenze, in particolare nelle scene poco illuminate dove, ad esempio, sono presenti “oscillazioni di luminosità”, “rigogliosi artefatti”, così come “colori grigiastri che tendono al nero”, difetti di non poco conto per un monitor che dovrebbe essere usato nel color grading professionale.
Teoh fa un esempio citando J.J. Abrams (regista, sceneggiatore e produttore cinematografico), spiegando che se volesse evidenziare un po’ più il riflesso della lente in una particolare scena, non avrebbe la sicurezza al 100% che gli effetti visivi (VFX) aggiunti in postproduzione sarebbero riprodotti su un diverso display.
«Penso che il Pro Display XDR non è un’opzione per qualsiasi serio “colorista” (un esperto di color grading, ndr)», la persona che, in altre parole, sceglie i colori di tutto quello che si vede in un film, modificandoli in digitale quando necessario per garantire un certo grado di coerenza tra tutti i colori del film. “In fin dei conti, Apple Pro Display XDR è un display IPS con un sistema di illuminazione con n 576 zone FALD (Full Array Local Dimming, ndr) con il logo Apple e costa 5000 dollari”.
Resta da capire il senso di confrontare un monitor da 5.000 dollari con uno che costa 43.000 dollari ma per lo youtuber l’errore l’ha fatto Apple, scegliendo di mettersi in un terreno sul quale forse non ha senso tentare di competere.
Il monitor Apple Pro Display XDR si acquista da questa pagina di Apple Store. Per specifiche e dettagli tecnici rimandiamo a questo articolo di macitynet.