Apple offrirà nelle prossime settimane due App Store, una mossa alla quale è vincolata per soddisfare criteri imposti dall’Unione Europea che obbligano al cosiddetto “sideloading” negli Stati Membri dell’unione politica ed economica.
A riferirlo è Mark Gurman di Bloomberg nella sua newsletter “Power On”. Il redattore di Bloomberg spiega che tra i venti contrari che spirano contro Apple quest’anno, c’è il Digital Markets Act (DMA) in Europa, la normativa sui mercati digitali che stabilisce una serie di criteri oggettivi e molto precisi per definire le piattaforme online di grandi dimensioni che esercitano una funzione di controllo dell’accesso, i cosiddetti “gatekeeper”.
Il Digital Markets Act (DMA) entrerà in vigore il 6 marzo 2024; come conseguenza del DMA, Apple dividerà l’App Store in due: una versione per l’Unione europea, e una versione per gli altri mercati. Chi vive nei Paesi dell’Unione europea potrà installare app provenienti anche da fonti diverse dall’App Store, usare sistemi di pagamenti che scavalcano quelli di Apple, e ottenere una migliore integrazione tra app di prime e terze parti.
Per Apple sono previste perdite perché non avrà più il dominio sull’App Store e mosse simili a quella dell’Ue arriveranno probabilmente anche da nazioni in altre parti del mondo.
Secondo la Commissione europea gli utenti commerciali che dipendono dai gatekeeper per offrire i loro servizi nel mercato unico “potranno operare in un contesto più equo”; e ancora: “Le imprese innovative e le start-up tecnologiche avranno nuove opportunità per competere e innovare nell’ambiente delle piattaforme online, senza dover rispettare condizioni inique che ne limitino lo sviluppo”. I consumatori, infine, “disporranno di servizi più numerosi e migliori, della possibilità di cambiare più facilmente fornitore se lo desiderano, di un accesso diretto ai servizi e di prezzi più equi”.
Tutte le notizie di macitynet che parlano di Mercato e Finanza sono disponibili a partire dai rispettivi collegamenti.