Non è solo negli USA che Apple si trova a dover affrontare nuove regole per il personale che arriva dall’estero e che complicano la vita dell’azienda, ma fonte di preoccupazione è anche l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, la cosiddetta Brexit, con conseguenze così ampie da non poter ancora determinare con certezza quello che accadrà.
Per fare il punto della situazione, una mail è stata inviata internamente ai dipendenti di nazionalità britannica che lavorano per Apple in Europa e dipendenti di altri paesi europei che lavorano e risiedono nel Regno Unito. Al momento – scrive il francese MacG – sono riportate solo indicazioni in materia di gestione amministrativa.
Per capire se e quanto peggioreranno le condizioni dei lavoratori, sarà necessario attendere. Tra i rischi per i lavoratori, quelli di perdere l’assistenza sanitaria gratuita e il diritto a ottenere dei prestiti per gli studenti o ulteriori requisiti per chi intende rimanere. Apple assicura che coprirà i costi relativi a vari procedimenti amministrativi in corso, spiega in sostanza che è necessario attendere per chiarire alcuni aspetti ma ribadisce di essere pronta ad affrontare la sfida.
A febbraio di quest’anno il CEO di Apple Tim Cook ha incontrato il primo ministro Theresa May con la quale aveva parlato anche di Brexit. La May ha assicurato che il Regno Unito “starà benissimo” dopo l’addio all’Unione Europea. L’esito del referendum sulla Brexit ha trasformato la capitale dell’Inghilterra in un polo di attrazione per i big della Silicon Valley, sedotti dalle promesse di sgravi fiscali e Londra rimane uno dei più importanti hub tecnologici del vecchio continente.