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Apple potrebbe pagare il ragazzo che ha scoperto il bug di FaceTime

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Un dirigente di Apple ha incontrato l’adolescente che ha trovato il bug di FaceTime nella sua casa in Arizona e Cupertino potrebbe essere pronta a offrirgli una ricompensa per il programma della scoperta dei bug di Apple. Il bug permetteva di chiamare qualcuno con FaceTime, aggiungere la persona a una chiamata di gruppo toccando “+” e inserire il suo numero di telefono e da questo momento in poi forzare una chiamata senza che il destinatario accettasse di partecipare a una chiamata FaceTime di gruppo, consentendo di ascoltare l’audio.

Il bug di FaceTime è stato segnalato per la prima volta ad Apple da Grant Thompson e da sua madre, il 20 gennaio. Proprio grazie alla segnalazione e alle comunicazioni avute con Apple nelle giornate successive Grant ha ricevuto a casa un dirigente di Apple. Lo riferisce la CNBC, secondo cui un “dirigente Apple di alto livello” il cui nome non viene svelato ha incontrato i Thompson nella loro casa a Tucson, in Arizona, venerdì. Hanno discusso su come Apple potrebbe migliorare i sistemi per la segnalazione dei bug e, nel corso dell’incontro, il dirigente di Apple avrebbe indicato Grant come idoneo per il programma dedicato alla scoperta dei bug di Apple.

Grant Thompson sembra riceverà dunque una ricompensa che potrebbe andare da 25mila dollari a 200mila dollari: una cifra che varia a seconda dell’importanza del problema scoperto. Apple non ha ancora comunicato pubblicamente quale sarà la ricompensa offerta al ragazzo, ma la madre ha già deciso che destineranno il contributo di Apple a un fondo per il college del ragazzo. 

Apple ha incontrato il ragazzo che ha scoperto il bug di FaceTime

Grant e i genitori del teenager hanno cercato di informare immediatamente Cupertino con diversi messaggi sui social e non solo indirizzati a diversi reparti della società e anche linkando Tim Cook in alcuni post su Twitter.

Che Apple sia stata contattata con la segnalazione del problema, e che si sia mossa con un notevole ritardo per quello che è stato a tutti gli effetti un grave bug di sicurezza, sembra ulteriormente confermato dai messaggi sui social pubblicati dai genitori del ragazzo. A causa di questo bug è possibile aggiungere il numero di un utente a una chiamata in corso e poi ascoltare l’audio catturato dal microfono del dispositivo, questo anche senza che il ricevente abbia accettato la chiamata in corso.

Per questa vicenda negli USA è già stata avviata una causa legale contro Cupertino e anche una indagine ufficiale a New York. Apple ha prima sospeso le funzioni di FaceTime lato server, poi annunciando che la risoluzione del problema era in lavorazione e che sarà rilasciata sotto forma di aggiornamento software entro questa settimana.

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