Apple ha comprato Grokr? Ad avanzare l’ipotesi di una incorporazione da parte di Cupertino dell’app per la ricerca predittiva, viene formulata, con buone ragioni, da Mike Elgan di Cult Of A Mac.
Grokr,lo diciamo per chi non fosse così addentro all’argomento, è considerato il più quotato rivale di Google Now, come la app di Google, suggerisce agli utenti di iOS alcune raccomandazioni personalizzate sfruttando l’attività degli utenti. Traffico, strade da seguire, film da vedere, quando partire per prendere un aereo, ristoranti in cui mangiare: Grokr era un suggeritore personale a tutti gli effetti che, come Google Now, risolve alcune richieste non fondandosi sul semplice testo immesso nel campo di ricerca, ma sfruttando una serie di connessioni relazionali tra precedenti ricerche che costruiscono un nostro profilo di interessi.
Diciamo “era”, al passato perché, come fa notare Elgan, Grokr oggi non è più disponibile su App Store: questo è uno degli indizi che fanno pensare ad una potenziale acquisizione da parte di Apple. La tesi viene rafforzata da altre “casualità”: Tim Cook ha recentemente confermato l’acquisizione da parte di Apple di 9 diverse aziende a partire dallo scorso settembre, acquisizioni avvenute per lo più in segreto; Grokr verrà “spento” pochi giorni prima del WWDC 2013, sul quale palco verrà presentato il nuovo iOS; infine Grokr sarà rilanciato sotto il nome di NEXT, che pare essere un (involontario?) omaggio alla storica NeXT di Steve Jobs.
Sommare diversi indizi non consente automaticamente di ottenere la certezza di una acquisizione da parte di terzi, tantomeno da parte di Apple; ma la necessità di un’applicazione come Grokr all’interno dell’ecosistema mobile di Apple sta però diventando sempre più importante per restare al passo della concorrenza. Negli scorsi mesi Siri è stato più volte paragonato a Google Now, spesso uscendo sconfitto non solo in veste di assistente personale, ma soprattutto per l’assenza di funzionalità predittive, che invece Google Now può sfoggiare sia su Android che su iOS.
Su iOS Google Now è però limitato e l’arrivo di un ipotetico “Siri Next” potrebbe rappresentare la naturale evoluzione non solo del sistema operativo mobile della Mela, ma dello stesso mercato della ricerca, sempre più orientato ad anticipare attivamente le richieste degli utenti piuttosto che assecondarle passivamente.