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Apple sta valutando la collaborazione con la polizia di Hong Kong tra sicurezza e privacy

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Apple sta “valutando” le implicazioni della cooperazione con la polizia di Hong Kong in merito alle richieste di fornire informazioni dei loro utenti, frutto della nuova legge di Sicurezza nazionale imposta da Pechino sull’ex colonia britannica.

Entrata in vigore la scorsa settimana, la nuova legge di Sicurezza nazionale mette insieme un reticolo di strumenti legali attraverso i quali il governo di Pechino può esercitare pressione sui dissidenti di Hong Kong e annientare gli oppositori politici.

Twitter, Facebook, WhatsApp, Google e Telegram hanno al momento deciso di bloccare le cooperazioni con la polizia di Hong Kong; Bloomberg riferisce che Cupertino sta valutando la situazione. “Apple ha sempre chiesto che tutte le richieste di contenuti da parte delle forze dell’ordine locali vengano presentate mediante il trattato bilaterale di reciproca assistenza legale fra Hong Kong e Stati Uniti”, ha riferito la Mela in una dichiarazione, spiegando che nell’ambito di questo procedimento “il dipartimento di giustizia americano esamina le richieste di conformità legale delle autorità di Hong Kong”.

La nuova controversa legge sulla sicurezza imposta da Pechino legittima le  autorità cinesi riconoscendo la loro esclusiva competenza su questioni ritenute sensibili in materia di sicurezza nazionale. L’obiettivo è minare alla base i movimenti di protesta, mettendo in discussione anche la libertà di espressione, inclusa la possibilità di bandire social e affini.

Telegram ha annunciato per prima la decisione di fermare le collaborazioni. «Capiamo il diritto di privacy dei nostri utenti a Hong Kong e fino a che non si raggiungerà un consenso internazionale relativo ai cambiamenti politici nella città, Telegram non elaborerà nessuna richiesta relativa al rilascio di dati», ha dichiarato l’azienda in un comunicato. Anche Facebook ha annunciato una simile mossa, citando «la questione dei diritti umani» sul territorio. «Crediamo nel diritto delle persone ad avere una conversazione privata online e rimaniamo impegnati nell’offrire un servizio di messaggistica sicuro ai nostri utenti di Hong Kong», ha riferito un portavoce di WhatsApp (parte dello stesso gruppo di Zuckerberg).

Apple sta valutando la collaborazione con la polizia di Hong Kong

Lo scorso anno Apple ha eliminato, poi riammesso e poi di nuovo eliminato dall’App Store “HKmap.live”, la controversa app per iOS usata dai manifestanti di Hong Kong per tenere traccia delle manifestazioni di protesta e delle attività di polizia nella regione amministrativa speciale della Cina. Il CEO di Apple, Tim Cook, aveva spiegato con una lettera ai dipendenti, che l’applicazione era stata usata “per prendere di mira singoli agenti con violenze e perseguitare specifici individui e proprietà dove non c’è la polizia”, un utilizzo che poneva “l’app in violazione con le leggi di Hong Kong”.

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