Apple farà assaggiare gratis il suo servizio di musica in streaming. È questa una delle iniziative che servirà ad attirare clienti: una serie di opzioni di prova prima dell’acquisto, incluso un lungo periodo per lasciare sperimentare la musica e una serie di nuove stazioni per iTunes Radio.
Dei piani Apple parla il solitamente informato Re/code, spiegando che i potenziali clienti avranno modo di testare il servizio, una versione rivista e corretta di Beats Music, che sarà possibile provare gratuitamente fino a tre mesi. Al momento, il periodo trial offerto da Beats è di due settimane.
Pare inoltre che etichette e artisti potrebbero rendere porzioni dei loro cataloghi disponibili anche a utenti non abbonati. Una canzone di un album potrà essere disponibile gratuitamente per lo streaming, mentre l’abbonamento consentirebbe di ascoltare i brani restanti. Re/code spiega ancora che iTunes Radio potrebbe avere un ruolo più importante, con stazioni curate specificatamente da personale ad hoc.
Apple è ancora in trattativa con le case discografiche per ottenere le licenze di streaming, passaggi che potrebbero ritardare il lancio del servizio (un molti ritengono che Apple vorrebbe lanciare il servizio in occasione della WWDC15, l’annuale conferenza per sviluppatori che avrà luogo dall’8 al 12 giugno presso il Moscone West di San Francisco).
Secondo voci circolate recentemente, il nuovo progetto di Apple è guidato da Trent Reznor, il frontman dei Nine Inch Nails (personaggio che in precedenza ricopriva il ruolo di creative director presso Beats). Il co-fondatore di Beats e “guru” dell’industria musicale Jimmy Iovine sta lavorando per ottenere contenuti esclusivi per il lancio del servizio, funzione che ha già mostrato di sapere svolgere con iTunes.
Ricordiamo che le ultime notizie danno l’annuncio del servizio come possibile ad inizio giugno, alla WWDC. L’effettiva disponibilità è incerta: secondo alcune fonti potrebbe arrivare già con iOS 8.4, secondo altri invece Apple sarebbe ancora distante dal lancio effettivo visto che non sarebbero ancora pronti gli accordi con le case discografiche. L’Italia potrebbe essere nella lista dei primi paesi.