Venti milioni di apparecchi Apple gestiti per conto delle aziende. Nei primi 13 anni di vita di Jamf gli apparecchi gestiti erano arrivati ad essere 4 milioni. Negli ultimi cinque anni sono letteralmente esplosi sino ad arrivare agli attuali venti milioni.
Jamf è una delle società che si occupano di gestione di computer e apparecchi digitali: sono il pane quotidiano per chi a sua volta gestisce i personal computer di una azienda, perché consente di automatizzare e gestire moltissime operazioni altrimenti molto fastidiose (installazione e configurazione dei sistemi, aggiornamenti, monitoraggio, sicurezza, risoluzione problemi da remoto e in presenza). E nei dati che l’azienda ha presentato nei giorni scorsi, ci sono informazioni interessanti per avere uno spaccato relativo alla crescita di Apple nel mercato aziendale.
“Nel 2015 – dice il ceo dell’azienda, Dean Hager – Jamf aveva 13 anni e gestiva meno di 4 milioni di dispositivi per circa cinquemila clienti. Quell’anno, poiché l’azienda ha visto un numero crescente di professionisti che chiedevano di utilizzare Apple al lavoro, abbiamo fissato un obiettivo aggressivo per responsabilizzare la nuova forza lavoro utilizzando 20 milioni di dispositivi Apple entro la fine del 2020. Grazie al nostro scopo che è quello di aiutare le organizzazioni ad avere successo con Apple, siamo orgogliosi di aver raggiunto questo traguardo e, cosa più importante, di aver consentito a così tante organizzazioni di aiutare i loro dipendenti, medici, infermieri, insegnanti e studenti a ottenere il massimo dalla loro tecnologia ed essere al loro meglio”.
Jamf oggi ha più di 47mila clienti, e ha aggiunto più di 4 milioni di dispositivi e 11mila clienti solo nel 2020. I suoi clienti includono 24 dei 25 brand più valutati da Forbes, tutte le prime 10 tra le più grandi banche statunitensi, tutte e 10 le università globali secondo lo US News & World Report, 16 dei primi 20 migliori ospedali statunitensi, sempre secondo US News & World Report e sette delle prime 10 società tecnologiche nella lista Fortune 500.
Jamf vende tre tipi di sistemi di gestione dei dispositivi mobili per i prodotti Apple. Jamf Pro, precedentemente noto come Casper Suite, è il prodotto principale e più potente, che offre il set di funzionalità più ampio. Jamf School è una soluzione di gestione della flotta dei dispositivi focalizzata sull’istruzione primaria e secondaria, volta a semplificare l’implementazione e la gestione dei prodotti nel settore dell’istruzione. Infine, Jamf Now è una soluzione di gestione della flotta dispositivi focalizzata sulle piccole imprese. Jamf offre anche Jamf Connect per semplificare l’autenticazione del Mac e la gestione delle identità man mano che molte organizzazioni si allontanano da servizi come Active Directory di Microsoft, e Jamf Protect per la sicurezza degli endpoint Mac.
I prodotti Apple sono utilizzati da tutti i membri della lista Fortune 500, quindi le organizzazioni che hanno fatto affidamento su prodotti basati su Windows con soluzioni di gestione basate su Microsoft hanno bisogno di soluzioni di gestione focalizzate su macOS e iOS. Con il 2020 che ha spostato molte aziende e scuole completamente remote, Jamf ha continuato a innovare intorno all’implementazione zero-touch per i dipendenti a casa, alle opzioni di formazione virtuale per gli studenti e all’assistenza ai pazienti a distanza. Con la maggior parte di queste tendenze che continueranno nel 2021, non sorprende vedere Jamf raggiungere il numero di 20 milioni di dispositivi e immaginare che una cosa del genere stia succedendo anche per gli altri produttori di soluzioni analoghe nel mondo Apple.
A 36 anni di distanza dall’introduzione del Macintosh, a 13 anni da quella dell’iPhone e a dieci da quella dell’iPad, si tratta di una sorta di “vendetta” di Steve Jobs e della sua filosofia, del suo approccio ai prodotti. Dopo aver puntato a lungo al mercato “educational” e poi della ricerca scientifica, come ampliamento e acceleratore della digitalizzazione del mercato, Steve Jobs a partire dalla fine degli anni Novanta ha immaginato computer sempre più potenti alla portata di un pubblico sempre più ampio. È stato forse Tim Cook, ancora durante l’epoca di Steve Jobs, a organizzare le cose in maniera tale che i Mac, gli iPhone e gli iPad oltre ad essere “pronti” per il mercato aziendale fossero supportati da modalità di vendita e da alleanze e partnership come quella con Ibm oltre a quella con Microsoft tali da renderli appetibili nel mercato aziendale.