Apple non offrirà supporto ai siti web che vendono prodotti che inneggiamo al razzismo, al movimento della “supremazia bianca” o altri gruppi che fomentano odio e chiedono donazioni. Il provvedimento di Cupertino segue mosse simili intraprese da PayPal e altre società hi-tech che hanno deciso di prendere le distanze da gruppi di odio che usano il web vendendo magliette e altri gadget per raccogliere fondi.
La decisione è frutto ovviamente degli scontri avvenuti sabato scorso a Charlottesville (Virginia), con un’auto che ha travolto un gruppo di manifestanti che si opponevano a un raduno di estremisti di destra. Ricordiamo che il CEO di Apple Tim Cook ha pubblicato tweet di sdegno scrivendo di “Avere già visto il terrore di bianchi suprematisti e la violenza razzista in passato” parlando ancora di “una questione morale, un affronto all’America” e della necessità di “unirci tutti contro di loro”.
Il sito BuzzFeed riferisce che Apple non supporterà i pagamenti con Apple Pay su siti che vendono oggetti che inneggiano il razzismo, promuovono l’odio, l’intolleranza verso razze, generi, identità di genere, religioni, etnie e orientamenti sessuali. Tim Cook ha inviato una lettera ai dipendenti, anche questa riportata da BuzzFeed, spiegando che l’azienda offrirà 1 milione di dollari sia al Southern Poverty Law Center , sia all’Anti-Defamation League, oltre a raddoppiare le donazioni dei dipendenti da ora al 30 settembre.
“Come molti di voi” scrive Cook nella mail, “l’uguaglianza è alla base dei miei principi e valori. Gli eventi dei giorni scorsi sono stati causa di profonda preoccupazione, e ho sentito molte persone di Apple rattristate, indignate e confuse”. “Non c’è spazio per quello che è accaduto a Charlottesville nel nostro paese. L’odio è un cancro e ignorarlo distrugge ogni cosa sul suo cammino. Ha già ferito le generazioni passate. L’ha insegnato la storia in molte occasioni, sia negli Stati Uniti sia in altre nazioni, e dobbiamo essere inequivocabili a questo proposito”. “Non è un problema di destra o sinistra, di conservatori o liberisti. Si tratta di moralità e dignità umana. Dissento rispetto al Presidente e altri che credono vi sia un’equivalenza morale tra i suprematisti bianchi e nazisti, e quanti si oppongono loro lottando per i diritti umani”. “Equiparare i due, va contro i nostri ideali come americani”.
“Indipendentemente dalla vostra visione politica, sulla questione che siamo tutti uguali, dobbiamo restare uniti. Come azienda, attraverso nostre azioni, i nostri prodotti e la nostra voce, lavoreremo sempre per assicurare che ciascuno sia trattato in modo equo e con rispetto. Ritengo che Apple abbia dato l’esempio e continueremo a farlo. Abbiamo sempre accolto persone di qualsiasi ceto sociale nei nostri negozi in tutto il mondo e mostrato come Apple sia inclusiva per chiunque”. “Aiutiamo le persone a condividere i loro punti di vista e a esprimersi usando i nostri prodotti”.
“Sull’onda dei tragici e ripugnanti eventi di Charlottesville, rinnoviamo l’impegno ad aiutare le organizzazioni che lavorano per eliminare l’odio dalla nostra nazione. Apple offrirà un contributo di 1 milione di dollari cadauno al Southern Poverty Law Center (SPLC) e all’Anti-Defamation League. Raddoppieremo inoltre le donazioni dei nostri dipendenti a favore di queste e altre associazioni di difesa dei diritti umani da oggi fino al 30 settembre. Nei prossimi giorni, iTunes consentirà agli utenti di contribuire in modo semplice a supportare il lavoro dell’SPLC”.
“Il Dr. Martin Luther King, diceva: «Le nostre vite finiscono quando taciamo di fronte alle cose davvero importanti». “Continueremo dunque a parlare. Sono stati giorni bui ma sono ottimista, convinto che il futuro sia brillante. Apple può avere e avrà un ruolo importante contribuendo a un cambiamento positivo”.
Anche Pater Tiel (co-fondatore di PayPal) che era stato uno dei più forti sosteitori di Trump in campagna elettorale, ha preso le distanze dal presidente, assicurando che la sua società, specializzata nei pagamenti via Internet non verrà utilizzata dai suprematisti. Tiel è intervenuto dopo aver saputo che gli organizzatori dei rally razzisti di Charlotttesville avevano raccolto fondi usando la nota piattaforma.
Oltre ad Apple e PayPal, altre aziende che stanno valutando in che modo combattere questi rigurgiti razzisti, ci sono: Uber, Facebook, Twitter, WordPress e Airbnb.