Apple Pay, il sistema di pagamento mobile ideato da Apple, dopo un periodo di rodaggio negli Stati Uniti è sbarcato in Europa, precisamente nel Regno Unito, la scorsa settimana. Tuttavia l’esperienza raccontata da CultOfMac è tutt’altro che positiva: in sostanza il paese non sembra essere ancora pronto.
Quello raccontato è l’effetto collaterale di un nuovo servizio che, sebbene sia finalmente compatibile con molte banche del paese, è ancora poco conosciuto. Il problema più grande riguarda i negozi abilitati a ricevere questo nuovo metodo di pagamento: decisamente ancora pochi. Per quegli esercizi dotati di POS NFC, sembra essere necessario armarsi di tanta pazienza e spiegare al commesso impreparato che non si sta cercando di barattare l’iPhone ma piuttosto che è da lì che avviene il collegamento con il POS per il pagamento del conto.
Anche da McDonald, tra le prime aziende a collaborare con la società di Cupertino per portare Apple Pay nei negozi di tutto il mondo, sembra esserci confusione nel momento in cui il cliente avvicina l’Apple Watch al POS in cassa. Anziché seguirlo nel completamento della transazione, è capitato che qualche dipendente fissasse il cliente in attesa che tirasse fuori il portafoglio, qualcun altro ancora è addirittura rimasto sbalordito dall’evoluzione tecnologia, quasi come se si trattasse di “magia”. Se questo non basta, può capitare anche di imbattersi in cassieri convinti che si tratta di un sistema poco sicuro, visto che “ci sono persone in grado di violare i sistemi del Governo”: inutile ricordare che in realtà si tratta di un sistema molto più sicuro della comune carta di credito visto che Apple Watch smette di funzionare non appena viene tolto dal polso (è necessario conoscere il codice PIN per sbloccarlo nuovamente) e che su iPhone senza codice di sblocco e/o scansione dell’impronta digitale su Touch ID non si va da nessuna parte.