Apple è stata colpita dall’ennesima accusa antitrust da parte dell’Unione europea, questa volta per il sistema di pagamento mobile Apple Pay. L’UE ha inviato ad Apple una formale “Dichiarazione di obiezioni” in cui si evidenzia il presento abuso di posizione dominante nei portafogli mobili su iOS.
La nuova accusa è relativa alle limitazioni che app impone agli sviluppatori terze parti, che li pongono in posizione di svantaggio rispetto al sistema di pagamento Apple Pay:
La Commissione contesta la decisione di Apple di impedire agli sviluppatori di app di portafogli mobili di accedere all’hardware e al software necessari (“input NFC”) sui propri dispositivi, a vantaggio della propria soluzione, Apple Pay”
Secondo l’UE, il comportamento di esclusione di Apple “porta a meno innovazione e meno scelta per i consumatori per i portafogli mobili su iPhone”.
Il procedimento è ancora nella fase iniziale, in cui viene data ad Apple la possibilità di rispondere all’elenco delle obiezioni della Commissione. L’UE osserva che l’invio di una comunicazione degli addebiti “non pregiudica l’esito di un’indagine”.
La decisione di oggi, come evidenzia anche TheVerge, fa seguito alle accuse dello scorso anno secondo cui la società penalizzerebbe ingiustamente i servizi di streaming musicale rivali. Alla fine di aprile l’UE ha annunciato i risultati preliminari nella sua indagine su una denuncia presentata da Spotify nel 2019, affermando che Apple aveva violato la legge sulla concorrenza dell’UE addebitando commissioni ai rivali sull’App Store mentre gestiva il proprio servizio di streaming musicale in Apple Music.
Ricordiamo che l’UE ha la capacità di irrogare multe fino al 10 per cento delle entrate globali di Apple (36 miliardi di dollari) e di forzare modifiche alle pratiche commerciali dell’azienda.
Il punto di vista preliminare della Commissione contro Apple mostra ancora una volta che l’UE sta aprendo la strada ai tentativi di frenare il potere delle Big Tech.
Apple si è opposta a una serie di disposizioni delineate dall’UE, in particolare quelle che allentano la presa dell’azienda sull’App Store da cui Apple raccoglie entrate significative. Certamente, si opporrà anche alla nuova indagine su Apple Pay, giustificando le eventuali limitazioni con la necessità di garantire un ecosistema estremamente sicuro.