Grazie all’espansione geografica Apple Pay continua a registrare incrementi di fatturato, derivante da una piccola percentuale su ogni transazione effettuata: secondo uno studio il servizio di pagamenti mobile di Cupertino continuerà a crescere negli USA e in tutto il mondo trainato da due fattori principali.
Secondo gli analisti Apple Pay continuerà a crescere spinto non solo dall’estensione del servizio in altre nazioni, ma anche dall’aggiornamento dei terminali di cassa nei punti vendita e per l’insoddisfazione degli utenti per i pagamenti tramite carte tradizionali con chip.
Il primo fattore è dovuto a un requisito richiesto sia da VISA che da MasterCard: entrambi i colossi che gestiscono le carte di credito hanno stabilito che tutti i terminali di pagamento nei principali mercati mondiali dovranno supportare i pagamenti contacless entro il 2020. Questo aggiornamento imporrà la sostituzione dei terminali più datati con quelli di recente generazione in grado di supportare diverse carte e sistemi di pagamento, Apple Pay incluso, che già oggi è considerato in USA il primo tra quelli contactless.
Il secondo fattore di crescita invece è legato all’insoddisfazione degli utenti per i pagamenti effettuati con le più tradizionali carte con chip, questo per lo più dovuto ai tempi di attesa e per completare la procedura tramite inserimento PIN o con firma. Gli utenti sembrano così più che propensi a impiegare Apple Pay non appena risulterà compatibile con i terminali di cassa.
Nonostante il primato di Apple Pay in USA tra i servizi contacless si stima che solamente il 2% delle transazioni complessive avvenga tramite il servizio di pagamenti di Apple, lasciando così un ampio margine di crescita: lo studio di Juniper, riportato da MacRumors, indica che Apple Pay potrebbe arrivare a gestire fino al 34% di tutte le transazioni entro il 2022. Apple Pay è disponibile in Italia dal 7 luglio: inizialmente lanciato con Banca Mediolanum, e poi esteso anche alle carte American Express, sarà esteso ad altre 7 banche entro la fine di quest’anno