Apple e UnionPay non hanno ancora raggiunto l’accordo per il lancio di Apple Pay in Cina. È l’attendibile MarketWatch a far sapere che il sistema di pagamento in digitale non è ancora in dirittura d’arrivo per l’importante paese asiatico approdando nel quale, Cupertino potrebbe, nello stesso tempo. ampliare enormemente le potenzialità di utilizzo del sistema e l’appeal dei suoi telefoni.
In precedenza MarketWatch, aveva parlato di lancio a marzo ma poi aveva spiegato che le trattative erano giunte ad un punto morto. La Casa della Mela non ha molte scelte oltre a UnionPay, giacché questa società (l’unico emettitore di carte di credito autorizzato nella Repubblica Popolare) è quella che gestisce tutte le transazioni interbancarie nella Cina continentale. Sia China Mobile, sia China Unicom hanno nel paese attivato servizi di pagamento NFC ma in entrambi i casi i sistemi sono collegati con UnionPay per il trasferimento di denaro dai conti correnti dei clienti.
Oltre a UnionPay, Apple avrebbe lo scorso anno avviato dei negoziati con otto delle principali banche cinesi ma anche queste discussioni non avrebbero portato risultati. Oltre a ostacoli tecnici, le commissioni chieste da Apple si ritiene possano essere un problema anche le commissioni. Negli Stati Uniti Apple ottiene dallo 0.15% al 2% sulle transazioni, oltre un centesimo e mezzo di ricarico fisso. Le banche cinesi sembrano essere riluttanti nel cedere simili cifre ad Apple.
L’enorme quantità di iPhone 6 e 6 Plus venduti in tutto il mondo, sta spingendo Apple ad attivare il servizio per i pagamenti mobili in nuovi paesi. Negoziati sono in corso in varie nazioni, e tra i paesi nei quali si è vociferato l’arrivo, vi sono Canada e Regno Unito. In Europa è possibile che Apple Pay arrivi, a paesi scaglionati, entro fine anno.