Erano i tempi di iPhone 6 e del primo phablet Apple iPhone 6 Plus, il 20 ottobre del 2014 Apple introduceva Apple Pay su iPhone solo negli USA: ora il colosso di Cupertino celebra i primi 10 anni della piattaforma per pagamenti digitali che nel frattempo ha conquistato sempre più funzioni, mercati e utenti.
Centinaia di milioni di utenti ogni giorno usano Apple Pay in 78 nazioni, è supportato in milioni di siti web e app, oltre che in decine di milioni di negozi nel mondo, infine è supportato da oltre 11.000 tra banche e partner di rete.
Nel messaggio firmato da Jennifer Bailey, vice president Apple Pay e Apple Wallet, gli impressionanti numeri fotografano il profondo cambiamento avvenuto in 10 anni. Da funzione aggiuntiva secondaria ristretta a pochi, i pagamenti digitali sono diffusi e utilizzati ovunque.
Due le ragioni principali del successo indicate dalla dirigente: l’ecosistema Apple che semplifica la vita degli utenti, per pagamenti online e in persona. Ma anche la massima attenzione per la privacy e la sicurezza dei dati personali e finanziari degli utenti, che si fidano e apprezzano il servizio.
Quello che invece nella celebrazione non appare sono i problemi incontrati nei primi 10 anni di Apple Pay. Oltre alla resistenza iniziale di diversi circuiti e istituti bancari, restii a girare percentuali a Cupertino, in più mercati Apple Pay è stato accusato di limitare l’accesso alla tecnologia NFC e Wallet di iPhone.
Entrambi sono stati brillantemente superati. Nel corso degli anni infatti, il numero di attività commerciali, banche e nazioni pronte per Apple Pay è costantemente aumentato. Nel frattempo, anche grazie all’Unione europea, Apple ha deciso finalmente di aprire le sue tecnologie a terze parti e persino qualche concorrente.
Con la festa dei primi 10 anni arrivano anche due novità per Apple Pay. Gli utenti potranno scegliere tra diverse opzioni di rateizzazione, anche con Klarna e altre società ancora a seconda del Paese. Ancora in Apple Wallet sarà possibile consultare il proprio saldo PayPal a partire dal 2025. Come spesso accade le novità partono dagli USA ma saranno gradualmente estese in altri mercati e regioni.
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