Steve Jobs non lo avrebbe mai fatto perché conosceva e temeva “l’effetto Osborne”. Secondo molti la filosofia di segretezza e riservatezza di Cupertino derivano proprio dalla vicenda che ha colpito uno dei primissimi costruttori di computer portatili all’inizio degli anni ’80. Ma i lunghi silenzi e una serie di novità concentrate sui dispositivi mobile e notebook hanno portato addirittura a ipotizzare la possibile fine dei Mac desktop e soprattutto dei Mac Pro, così Cupertino per una volta ha deciso di giocare a carte scoperte con i clienti.
Oggi Apple ha annunciato Mac Pro aggiornati con processori Xeon E5 a 6 core con doppia scheda video AMD FirePro da D500 nella versione base e CPU Xeon E5 a 8 core e doppia scheda video AMD FirePro da D700 nella configurazione superiore. Con una mossa probabilmente senza precedenti nella sua storia, la Mela ha anche anticipato che per il prossimo anno sono in arrivo Mac Pro completamente diversi dal punto di vista del design, macchine modulari, in grado di ospitare processori e GPU ad altissime prestazioni, oltre a nuovi monitor marchiati Apple dedicati ai professionisti.
Ora il rischio per Apple è di scatenare il cosiddetto “effetto Osborne”, l’impatto che ha sulle vendite dei prodotti in commercio l’annuncio di un futuro prodotto dato molto tempo prima della sua effettiva disponibilità. Il nome fa riferimento a una vicenda degli anni ’80: nel 1981 la Osborne Computer Corporation produceva un portatile (Osborne 1) le cui vendite andarono bene fino al 1982, quando un’azienda concorrente presentò un altro sistema che rispetto all’Osborne 1 offriva caratteristiche migliori e prezzo inferiore.
Tra la fine del 1982 e l’inizio del 1983 il fondatore di Osborne Computer, Adam Osborne, decise di contrastare la concorrenza preannunciando nuovi modelli la cui produzione non era ancora stata avviata. L’effetto fu che molti clienti annullarono gli ordini dell’Osborne 1 in attesa dell’arrivo dei nuovi modelli di computer. Per contrastare il calo delle vendite, Osborne abbassò il prezzo dell’Osborne 1 e, allo stesso tempo, fu costretta a chiudere uno dei due stabilimenti di produzione e a licenziare molti dipendenti per contenere le perdite. Anticipare l’arrivo di un nuovo computer si rivelò un disastro: Osborne Computer fu costretta a richiedere l’amministrazione controllata alla fine del 1983 e l’azienda chiuse definitivamente nel 1985.
Non vogliamo ovviamente dire che Apple chiuderà: ma quanti compreranno ora il “nuovo” Mac Pro, sapendo che l’anno prossimo arriverà comunque il vero “nuovo” Mac Pro?