La maggior parte dei dipendenti della Mela con ogni probabilità non tornerà al campus Apple Park prima di giugno 2021. A riferirlo è stato il CEO di Apple Tim Cook nel corso di un incontro di cui riferisce Bloomberg.
Apple vanta una cultura aziendale incentrata tra i rapporti dei vari team dell’azienda. Il campus steso è concepito come un centro dedicato alla creatività e all’innovazione, con uffici che si affacciano sul paesaggio californiano, con luce e ampi spazi che ispirano le persone a creare, collaborare e lavorare insieme. L’amministratore delegato di Apple ha ad ogni modo lasciato intendere che i risultati ottenuti dall’azienda nonostante la pandemia, consentiranno una maggiore flessibilità, offrendo la possibilità a vari dipendenti di lavorare in remoto anche in futuro ma ha anche evidenziato la necessità della stretta collaborazione fianco a fianco, in tanti casi.
“Non c’è modo di sostituire gli incontri faccia a faccia, ma abbiamo altresì imparato un sacco di cose su come portare a termine il nostro lavoro fuori dall’ufficio senza sacrificare la produttività o i risultati”, ha comunicato Cook allo staff. “Tutti questi insegnamenti sono importanti. Quando avremo superato questa pandemia, salvaguarderemo tutto ciò che rende unica Apple incorporando il meglio della nostra trasformazione di quest’anno”.
Cook ha spiegato ancora che per via delle sfide che è stato necessario affrontare negli ultimi mesi, Apple corrisponderà ai dipendenti di molte regioni una gratifica di ferie addizionale, prevista per il 4 gennaio (anche Google ha recentemente concesso al proprio staff un giorno extra pagato).
Il CEO di Apple ha riferito ancora che per il programma di donazione dei dipendenti è stato l’anno migliore di sempre. Da quando questa iniziativa è stata avviata, oltre 591 milioni di dollari sono stati donati a enti di beneficenza e i dipendenti hanno complessivamente lavorato per attività di volontariato per oltre 1,6 milioni di ore. La Casa di Cupertino ha donato 5 milioni di dollari alle organizzazioni che aiutano quanti sono stati colpiti dal Covid-19.
Molti altri dirigenti di Apple hanno parlato nel corso dell’assemblea, inclusi i capi responsabili dei negozi al dettaglio, di questioni legali, ambiente, marketing, servizi, progettazione hardware, sviluppo software, attività e machine learning.
Dan Riccio, senior vice president of hardware engineering, ha definito il lavoro da remoto “un’enorme sfida” per la progettazione dei dispositivi, attività normalmente svolta nei laboratori interni. Ha riferito che le restrizioni di marzo sugli spostamenti sono state particolarmente gravose essendo questo il periodo nel quale, tipicamente, gli ingegneri viaggiano in Cina per avviare la produzione di prodotti che poi vengono lanciati in autunno.
Riccio ha spiegato che gli ingegneri di Apple hanno evitato la necessità dei viaggi in Cina controllando robot da casa usando iPad e software di Realtà Aumentata che hanno consentito di guidare i tecnici nelle fabbriche oltreoceano. Lo staff di Cupertino ha anche lavorato in orari diversi da quelli consueti per comunicare meglio con il personale di stanza in Cina. “Il meglio deve ancora venire”, ha detto ancora Riccio, probabile riferimento ai nuovi SoC in arrivo.