Il servizio Beats Music per la musica in streaming è stato valutato meno di 500 milioni di dollari, mentre la divisione Beats Electronics che si occupa di cuffie, auricolari, speaker e accessori audio è costata ad Apple oltre 2,5 miliardi di dollari. La significativa scomposizione delle due valutazioni è pubblicata dal Wall Street Journal sentite alcune persone a conoscenza dei fatti, forse un dirigente di Beats, molto più probabilmente grazie a una indicazione proveniente da Cupertino, considerando gli ottimi agganci tra la multinazionale della Mela e l’autorevole testata finanziaria USA.
La scomposizione delle due valutazioni risulta interessante per comprendere non tanto o non solamente il valore di mercato di Beats, quanto piuttosto l’importanza per Apple associata a questa acquisizione. A livello pratico la divisione Beats Electronics nata molto prima e di maggior successo è stata finanziata da persone e società diverse dalla divisione Beats Music per il servizio di musica in streaming, molto più recente e che conta circa 250mila iscritti secondo quanto dichiarato nelle scorse ore da Jimmy Iovine.
In ogni caso sia per il servizio Beats Music, sia per la divisione Beats Electronics, Apple ha valutato e pagato sensibilmente di più rispetto alle quotazioni di mercato. Seguendo per esempio gli stessi criteri adottati per valutare Spotify, a cui è stato assegnato un investimento di 250 milioni di dollari in base a una valutazione di 4 miliardi di dollari per una base di 10 milioni di utenti a livello mondiale, il servizio Beats Music con i 250 mila utenti solo in USA varrebbe circa 100 milioni di dollari. Invece la divisione Beats Electronics ha generato ricavi per 1,3 miliardi di dollari nel 2013 con un risultato netto positivo, con una valutazione stimata dagli analisti tra 1,5-2 miliardi di dollari.
Anche se Apple ha corrisposto a Beats sensibilmente più della valutazione di mercato, la maggior spesa risulterebbe giustificata dall’importanza strategia associata all’operazione e, come evidenziato più volte da Tim Cook e dai dirigenti di Cupertino, dall’obbiettivo di portare a Cupertino non solo Jimmy Iovine e Dr. Dre ma anche tutto il team e lo staff editoriale che cura il servizio musicale in streaming. Per rivoluzionare iTunes, la cui immagine e anche il business risultano un po’ appannati dopo il successo della musica in streaming, un investimento di 3 miliardi di dollari appare più che giustificato non solo per Apple ma anche per diversi analisti.