La collaborazione di Apple con OpenAI, ch servirà a portare funzionalità di intelligenza artificiale generativa a Siri, potrebbe essere solo temporanea. Sembra che la partnership servirà ad Apple per avere il tempo di espandere e approfondire la propria tecnologia.
Non si tratta di una notizia ufficiale, ma di una previsione lanciata da Dag Kittlaus, co-fondatore di Siri prima che la tecnologia fosse acquisita da Apple.
Collaborazione tra Apple e OpenAI
L’accordo di Apple con OpenAI è stato riportato da Bloomberg all’inizio di questo mese. Sembra che la Mela stia finalizzando un accordo con OpenAI per portare parte della sua tecnologia su iPhone già quest’anno.
Tramite la partnership, Apple sarà in grado di offrire “un popolare chatbot” alimentato da ChatGPT, come parte delle funzionalità AI di iOS 18. Si tratta di una mossa necessaria per Apple, che altrimenti non sarebbe certamente riuscita a proporre agli utenti una AI generativa competitiva in così poco tempo.
In altri termini, si ritiene che il produttore di iPhone veda nell’accordo l’unico mezzo per rendere Siri più intelligente rapidamente, nell’ambito di una rivoluzione per il suo sistema operativo mobile.
Apple non ha ancora confermato pubblicamente la partnership e si prevede che l’annuncio sarà piuttosto discreto, senza la presenza di Sam Altman, CEO di OpenAI, sul palco del keynote della prossima settimana.
AppleGPT
Eppure, non sono mancate in passato voci che ipotizzavano Apple al lavoro di un proprio chatbot di intelligenza artificiale generativa, chiamato Apple GPT. Secondo alcuni, Apple lo starebbe utilizzando internamente da circa un anno, se non di più.
Un documento di ricerca di Apple ha successivamente indicato che l’azienda punta a rendere il suo chatbot capace di funzionare direttamente sul dispositivo, per massimizzare la privacy durante l’elaborazione locale, quindi senza alcun invio di dati a server esterni. Non tutti gli iPhone, però, beneficeranno di tale funzionalità.
Sembra, insomma, che il chatbot Apple non sia ancora all’altezza e, dunque, OpenAI venga utilizzata come la strada più veloce per portare l’AI su iPhone. Successivamente, ci sarà tempo per Apple per effettuare la transizione ad un proprio sistema di chatbot.
Dunque, la partnership con OpenAI è probabilmente una “relazione a breve-medio termine” per Apple, ha dichiarato Dag Kittlaus, che però si sente sicuro sul fatto che le due società “lavoreranno duramente per sviluppare le loro competenze in questo settore.”
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