Ci siamo, è bastata la prima serata di una settimana prevista di annunci da parte di Apple per quanto riguarda il segmento “Mac” dei suoi prodotti, e il numero di dispositivi che ancora utilizzano la connessione Lightning è crollato drammaticamente. Possiamo quasi definitivamente archiviarla, se non fosse che ancora ci sono due telefoni (iPhone 14 e iPhone SE) e alcuni prodotto di Beats, controllata di Apple, che usano il “vecchio” connettore di Apple.
Che poi tanto vecchio non è: come sappiamo Lightning è un bus proprietario per computer e un connettore di alimentazione, creato e progettato da Apple per i suoi apparecchi. Non è neanche vecchissimo e comunque non è certamente il primo. È stato introdotto il 12 settembre 2012, in combinazione con l’iPhone 5, per sostituire il suo predecessore, il connettore dock a 30 pin. Il connettore Lightning è stato utilizzato per collegare dispositivi mobili Apple come iPhone, iPad e iPod a computer, monitor esterni, fotocamere, caricabatterie USB e altre periferiche. Utilizzando 8 pin invece di 30, Lightning è molto più piccolo del suo predecessore.
Inoltre, e questo era molto importante soprattutto nell’epoca della concorrente USB-A e Micro-USB, il connettore Lightning è reversibile. La spina è uguale su ciascun lato per abbinare i punti corrispondenti all’interno della presa per mantenere la connessione in modo da facilitare la vita ai clienti. E l’ha facilitata, almeno, fino a che è stato necessario usarlo.
Nel 2018, Apple ha iniziato a passare a USB-C su iPad Pro e accessori. In risposta alla legislazione europea per standardizzare le porte di ricarica approvata nel 2022, Apple ha detto che avrebbe rispettato le normative e iniziato una migrazione che in effetti era già nel suo mirino: ha solo dovuto (un po’ controvoglia) anticipare i tempi. E tirarla un po’ in lungo. L’iPhone 15 e 15 Plus e l’iPhone 15 Pro e Pro Max, annunciati il 12 settembre 2023, sono diventati i primi iPhone a utilizzare USB-C, e gli ultimi accessori Lightning faranno la transizione entro il 2025 con l’arrivo di iPhone SE di nuova generazione (e la fine definitiva degli iPhone 14).
Ma la notizia vera del lancio del nuovo iMac M4 è che con esso vengono aggiornati anche tre importanti accessori che finora erano rimasti basati sulla connessione Lightning per fare l’abbinamento e ricaricare la batteria: tastiera, mouse e trackapad.
Sul mouse c’è chi ha fatto ironia perché ha mantenuto la presa “sotto” (viene infilzato, praticamente) per la ricarica. Ma è anche vero che, per noi che lo usiamo, bastano tre minuti di carica per avere un’ora di uso e poi caricarlo per mezz’ora vuol dire avere batteria per un mese circa. Tastiera (sia la versione con Touch ID che senza, sia compatta che con tastierino numerico) e trackpad sono usabili anche con il cavo inserito.
Il vantaggio è la pace della mente: adesso basta dover usare un cavo diverso per fare delle cose diverse. L’ultimo bastione del Lightning ha ceduto e ora, a meno che non usiate un vecchio iPhone, non ha più senso possedere il cavetto “vintage”.
Il prezzo da pagare
Certo, cambiare tastiera, mouse o trackpad solo per quello non ha molto senso: non costa poco (dai cento euro in su) e certamente uno non lo fa solo per la questione del cavetto. Però il cambio si riesce a fare, ad esempio, se si compra un nuovo iMac. E in prospettiva ci sarà la liberazione completa da uno standard che ha fatto la storia ma che è rimasto come una specie di palla al piede ancorata al passato.
È tempo insomma di riconoscere che l’era Lightning è davvero finita. Manca poco perché non ci siano più apparecchi e accessori in commercio che ne hanno bisogno, ma diciamo che finalmente il grosso è stato fatto. Con buona pace di chi vuol comprare un iPhone SE stasera.