Apple avrebbe cominciato a rimuovere dall’App Store app create da sviluppatori e startup iraniane. La Mela – spiega TechCrunch citando a sua volta il sito di e-commerce iraniano Digikala – aveva cominciato da settembre dello scorso anno ad accettare app sviluppate nello stato del Vicino Oriente, eliminando gradualmente alcune specifiche limitazioni. Benché non esista uno specifico App Store per il mercato iraniano, molti sviluppatori hanno registrato le loro app all’infuori dell’Iran in modo da poter essere presenti sull’App Store.
Secondo quanto riportato da Techrasa, Apple sta mandando il seguente messaggio alle startup che provano a inviare app per l’approvazione sull’App Store: “Sfortunatamente, non c’è un App Store disponibile per il territorio dell’Iran. Inoltre, app per facilitare transazioni con attività commerciali o entità con sede in Iran, ospitate sull’App Store, potrebbero non soddisfare i requisiti fissati dai Regolamenti sulle Sanzioni Economiche (31CFR Part 560). Per questi motivi, non possiamo al momento accettare l’applicazione. Vi suggeriamo di ripresentare la vostra applicazione quando le leggi del commercio internazionale saranno modificate consentendo tali funzionalità”. La disposizione non avrebbe quindi nulla a che fare con i recenti inasprimenti voluti da Trump, ma risale alla constatazione che accettare app Iraniane va contro una disposizione commerciale che risale al 1992.
Digikala sfrutta il sistema di pagamento locale Shaparak (un portale di pagamento mediante carta di credito di entità bancarie locali che consente di pagare in riyal), completamente isolato dai sistemi internazionali e, almeno in teoria, non in contrasto con i termini e condizioni imposti da Apple. Molte banche iraniane a quanto sembra mettono a disposizione app per la piattaforma iOS, presenti su telefoni offerti ai clienti.
Gli iraniani sono appassionati gadget elettronici e si stima che nel paese siano presenti 40 milioni di smartphone, e di questi circa 6 milioni sono iPhone. Gli abitanti sono 82 milioni e l’età media della popolazione è sotto i 30 anni. Sembra che nel paese si vendano una media di 100.000 iPhone al mese ma anche grandi quantità di accessori di tutti i tipi e servizi. Si tratta, insomma, di un mercato che potrebbe essere particolarmente interessante per Apple ma le sanzioni contro la Repubblica islamica aggravato dal blocco all’ingresso ai cittadini di sette paesi a maggioranza musulmana (Iran incluso) voluto da Trump impediscono alla Mela di operare in qualsiasi modo in questo mercato.