Apple non è colpevole per l’incidente mortale causato da un guidatore distratto da una chiamata FaceTime. I fatti risalgono alla vigilia di Natale del 2014 ma il processo di primo grado si è svolto a maggio di quest’anno, anche in quel caso con una sentenza che ha scagionato Cupertino, giudizio ora confermato dal tribunale di appello.
Distratto alla guida in una conversazione FaceTime, l’allora ventenne Garret Wilhelm ha causato un incidente mortale in cui ha perso la vita Moriah Modisette una bimba di 5 anni. I genitori della vittima hanno denunciato Apple per non aver implementato (allora) in iPhone sistemi di sicurezza e blocco per impedire il funzionamento di FaceTime quando l’utente è alla guida di un veicolo, una soluzione tecnologica già descritta in un brevetto di Cupertino depositato nel 2008.
Nella causa originale si sosteneva che hardware e sensori di iPhone fossero già adeguati per implementare una funzione di sicurezza simile, ma che Cupertino nonostante il brevetto non l’avesse ancora implementata a livello di software. Ricordiamo che Apple ha studiato per anni funzioni di sicurezza per iPhone, introducendo poi effettivamente Non disturbare durante la guida con iOS 11 nel 2017, bloccando messaggi in arrivo e chiamate quando l’utente è alla guida di un veicolo e lo smartphone non risulta connesso a un impianto Bluetooth.
Nel processo di primo grado conclusosi a maggio di quest’anno la causa era stata archiviata perché Apple non ritenuta responsabile per l’incidente. Il tribunale di appello ha confermato la sentenza stabilendo che Apple «non doveva ai Modisette un dovere di diligenza» come segnala la BBC. Non spetta a Cupertino assumersi la responsabilità per le azioni degli individui che usano le sue applicazioni e che non è possibile stabilire che il design di iPhone costituisca una causa prossima delle lesioni subite.
La stessa conclusione era emersa anche in una class action in cui Apple era accusata di anteporre i profitti alla sicurezza degli utenti per l’assenza di blocchi si sicurezza in iPhone durante la guida. Ma anche in quel caso la sentenza stabiliva cge il costruttore dei dispositivi non può essere considerato responsabile per gli incidenti dovuti alla distrazione dell’autista.
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