Non è previsto nessun pagamento nell’accordo tra Apple e OpenAI relativo alla possibilità di usare ChatGPT da iPadOS 18, iOS 18 e macOS 15.
Niente. Nulla. Nada de nada. Lo riferisce Bloomberg: secondo il sempre informatissimo Mark Gurman, Apple non paga niente per sfruttare le tecnologie di OpenAI, né viceversa: la possibilità di evidenziare il brand OpenAI su milioni di dispositivi della Mela vale più di un accordo finanziario.
Per Apple la possibilità di offrire servizi AI sui dispositivi di nuova generazione, potrebbe portare a una ondata nel rinnovo hardware (per usare le funzionalità AI più importanti serve un iPhone di nuova generazione o Mac e iPad con chip M1 e seguenti). Prospettive di reddito per OpenAI potrebbero arrivare dagli utenti: l’accesso alle sue tecnologie tramite Siri (i i “writing tools” integrati a livello di sistema) sarà gratuito, ma per fare di più, gli utenti potrebbero essere tentati dai piani a pagamento per sfruttare versioni più complete di ChatGPT a partire da 20$ al mese (22,99€).
Le funzionalità base di ChatGPT che permettono di elaborare testo, audio e immagini, sono disponibili gratuitamente senza bisogno di un abbonamento; funzioni più avanzate sono disponibili a pagamento; tra le peculiarità dei piani a pagamento, l’assenza di limiti al numero di richieste che si possono sottoporre in un’ora, e la possibilità di accedere a prompt con funzionalità ancora più avanzate.
Nel keynote della WWDC24 Apple ha sottolineato che quanti sono già abbonati potranno sfruttare ulteriori servizi, indicando il proprio account. Poiché l’abbonamento a pagamento è offerto anche attraverso gli acquisti in-app sull’App Store, Apple ha tutto da guadagnare… Più in generale, la Casa di Cupertino mira a ottenere entrate dai vari fornitori di tecnologie AI ogni volta che questi propongono app e servizi sulle piattaforme della Mela (è stato epressamente riferito che sarà possibile usare anche altre AI).
OpenAI ha anche la possibilità di far comprendere a Microsoft (il suo più importante finanziatore) che può sganciarsi quando vuole..
Tornando a Apple e alle AI, la Mela ha un serio problema in Cina, dove dovrà individuare un partner locale. Craig Federighi (senior Vice Presidente responsabile Software Engineering a Cupertino) ha dichiarato all’inizio di questa settimana che l’accordo con OpenAI non è sfruttabile in Cina dove i servizi della startup non sono accessibili. Apple deve trovare un modo per offrire funzionalità simili con un partner locale.
Le versioni preliminari (beta) di iOS 18, iPadOS 18, macOS 15 Sequoia e watchOS 11 sono sono già disponibile per gli sviluppatori. A luglio arriveranno le versioni per beta tester. Le versioni definitive dei vari sistemi arriveranno in autunno (probabilmente a fine settembre o inizio ottobre).
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