Per tutti è un elemento notevole nella storia dell’informatica di massa. Per molti (probabilmente la maggior parte di chi lo ha posseduto) un oggetto cui si è affezionati e che per nulla al mondo butterebbe via. Ma per qualcuno è soprattutto un valido aiuto reale nella vita di tutti i giorni, esattamente come lo è stato negli ultimi 15 – 20 anni. Stiamo parlando del Newton, il dispositivo portatile prodotto dal 1993 al 1998, primo computer palmare ad essere commercializzato e vero e proprio antesignano dell’iPhone (ne abbiamo parlato di recente qui).
Tuaw riporta l’esperienza di Genghis7777, blogger neozelandese autore di My Apple Newton, sito dedicato al device un po’ vintage ma che, come dichiara l’autore, ancora oggi fa il suo dovere. Lo spiega nel suo ultimo post, nel quale racconta la sua giornata tipo con Newton: dalla sveglia (all’alba), alle riunioni nelle quali prende appunti.
E quello di Genghis7777 non è un caso isolato: sono ancora molti coloro che lo hanno comprato negli anni ’90 e non lo hanno buttato, lasciandolo nel cassetto e – magari non tutti i giorni – accendendolo di nuovo. Come si fa con un certo tipo di oggetti: le macchine da scrivere meccaniche di Olivetti, le Alfa a trazione posteriore, i vecchi Apple II.
Un segno non solo della qualità costruttiva, ma anche della modernità di un prodotto che precorreva di tre lustri i tempi di smartphone e tablet.